A causa della difficoltà di respirazione dei soldati cinesi dispiegati sui territori himalayani, Pechino ha schierato veicoli militari senza equipaggio lungo la frontiera indo-tibetana.
La minore presenza di ossigeno presente sull’altopiano tibetano, la cui altezza media si aggira sui 4500 metri, provoca malessere e sfinimento nelle truppe non abituate ad operare in quota. La Cina ha quindi schierato veicoli militari robot senza equipaggio e comandati a distanza lungo la frontiera con la regione indiana del Ladak. Riferisce Times Now, un canale di notizie indiano in lingua inglese, che questi automezzi possono essere utilizzati in teatri di guerra particolarmente ostili per il pattugliamento del territorio, per il trasporto di armi e per facilitare ogni tipo di attività logistica.
Almeno 38 di questi “Sharp Claw 2 UGVs (Unmanned Ground Vehicles)” si trovano lungo la frontiera indo-tibetana ma molti altri vengono impiegati all’interno dei Tibet, lontano dalle zone di confine, allo scopo di fornire ai già numerosi soldati dell’Esercito di Liberazione il supporto necessario per tenere sotto controllo la popolazione tibetana nell’approssimarsi dei Giochi Olimpici invernali che si terranno a Pechino nel prossimo mese di febbraio. Un rapporto di Radio Free Asia conferma che, dopo l’annuncio diramato in data 23 dicembre 2021 dall’Ufficio centrale d’Informazione Cinese, “nel giro di pochi giorni maggiori restrizioni e misure di sicurezza sono state poste in atto in Tibet, in particolare nelle aree di Lhasa, Shigatse, Draggo, Ngaba e Rebkong”. Riferisce lo stesso rapporto che sul territorio tibetano, in particolare nelle aree occidentali, operano almeno 120 unità di un altro tipo di veicolo comandato a distanza denominato “Mule-200”.
Fonte: Phayul