17 ottobre 2022.
A soli tre giorni dall’inizio del XX congresso del Partito ha avuto luogo a Pechino un’eccezionale protesta contro l’autoritarismo del regime cinese.
In uno dei due striscioni dispiegati sul ponte Sitong, nel distretto di Haidian, si leggeva: “No ai test anti-Covid, vogliamo mangiare. No alle restrizioni, vogliamo libertà. No alle bugie, vogliamo dignità. No alla Rivoluzione Culturale, vogliamo riforme. No alle leadership, vogliamo votare. Vogliamo essere cittadini, non schiavi”. Il secondo striscione invitava i residenti a scioperare, a scuola o nei luoghi di lavoro, per “allontanare Xi Jinping, il dittatore e traditore della nazione”. Nel luogo della protesta è stato visto innalzarsi un denso fumo di cui al momento non si conoscono le cause e una voce maschile ha intonato alcuni slogan.
La protesta è stata immediatamente interrotta e non si hanno notizie di avvenuti arresti. Secondo quanto riportato dalla BBC, le autorità hanno intensificato i controlli sui residenti impedendo spostamenti e consegne. Alla frustrazione causata dalle misure restrittive fanno da contrappunto le bandiere rosse dispiegate in tutta la città e la rievocazione dei momenti salienti dei dieci anni della presidenza di Xi Jinping trasmessi in prima serata dalla televisione.
Fonte: Phayul