Pechino lancia una campagna per incrementare il turismo invernale in Tibet

3 gennaio 2023

Allentate le draconiane restrizioni anti Covid19, Pechino lancia una campagna per attrarre in Tibet milioni di turisti.

Il 1°gennaio il dipartimento del turismo della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana (TAR) ha reso noto il lancio di una nuova “Campagna Invernale” per attrarre in Tibet anche se fuori stagione i milioni di turisti, prevalentemente cinesi, che ogni anno visitano l’altopiano tibetano. Una simile campagna era stata lanciata nel febbraio 2018 con l’offerta di facilitazioni nel settore dei trasporti, di sconti delle tariffe alberghiere e di libero ingresso ai principali luoghi di attrazione turistica. Anche quest’anno le compagnie aeree e ferroviarie, gli alberghi e le agenzie che nella TAR operano nel settore turistico godranno di particolari indennità a beneficio dei visitatori che, se cinesi, dovranno unicamente mostrare il loro documento d’identità. Gli stranieri potranno entrare in Tibet solo in gruppi organizzati le cui destinazioni dovranno essere approvate dalle agenzie turistiche governative e individualmente muniti, oltre che del normale visto d’ingresso, anche di uno speciale permesso. Libero l’accesso al Palazzo del Potala, recentemente riaperto al pubblico, e agli altri luoghi di particolare interesse.

 

Bodh Gaya: il Dalai Lama parla della Cina

Oltre 65.000 persone, di cui 3000 venute da paesi fuori dall’India, hanno presenziato agli insegnamenti impartiti dal Dalai Lama a Bodh Gaya dal 29 al 31 dicembre 2022. Il 31 dicembre, parlando ai giornalisti, Sua Santità ha affermato che la Cina sta cercando di sradicare il buddhismo, soprattutto in Tibet. Queste le parole del Dalai Lama come riportate il 1°gennaio dal sito hindustantimes.com: “Abbiamo una grande fede nel Buddha dharma. Quando ho visitato le regioni trans-himalayane ho incontrato persone devote, lo stesso anche in Mongolia e in Cina nonostante il governo cinese consideri il dharma un veleno e cerchi, senza peraltro riuscirci, di distruggerlo”. “Anche oggi ci sono tanti monasteri in Cina, la gente è molto legata al Buddhismo, lo ha nella mente e nel cuore, è un legame antico”.

Fonte: tibetanreview.net