22 febbraio 2023.
Il governo cinese ha imposto nuove misure restrittive nei giorni del capodanno tibetano che quest’anno si festeggia dal 20 al 26 febbraio.
Lhasa, la capitale tibetana con una popolazione di circa 560.000 abitanti, è il cuore delle celebrazioni del Losar, il capodanno tibetano. Migliaia di pellegrini convergono in città dalle altre regioni tibetane per pregare e visitare i luoghi più sacri e religiosi quali il palazzo del Potala, il Barkhor , il tempio del Jokhang e il palazzo del Norbulingka.
Le autorità cinesi hanno reso noto che i partecipanti ai festeggiamenti dovranno astenersi da qualsiasi manifestazione pubblica lesiva della sicurezza nazionale. A partire dall’inizio di febbraio, ben prima dell’inizio della celebrazione del Losar, le autorità cinesi hanno installato a Lhasa “per motivi di sicurezza” nuove telecamere di sorveglianza e la città è pattugliata da poliziotti in abiti civili.
“Ad ogni chilometro sono stati istituiti posti di polizia dove i pellegrini che entrano in città sono costretti a fermarsi, mostrare i documenti e soprattutto i loro telefoni cellulari” -, ha fatto sapere a Radio Free Asia un tibetano che ha preferito mantenere l’anonimato. “Vengono controllati tutti i negozi e i ristoranti e in modo particolare gli alberghi e le pensioni che danno alloggio a quanti provengono da fuori città.
Il 15 febbraio le autorità cinesi hanno fatto sapere che il Norbulingka, la tradizionale residenza estiva dei Dalai Lama, sarebbe rimasta aperta al pubblico ma per accedervi i visitatori avrebbero dovuto esibire il proprio documento d’identità e registrare i loro nominativi. Non era mai capitato prima” – prosegue la fonte tibetana -, il doversi registrare per effettuare un pellegrinaggio costituisce una violazione della libertà di religione”.
Fonte: Radio Free Asia