28 febbraio 2023
Le scuole cinesi devono “opporsi e resistere alle visioni sbagliate dell’Occidente”, su tutte il governo costituzionale, la separazione dei poteri e l’indipendenza dell’ordinamento giudiziario. Xi Jinping lancia una campagna per bandire dal sistema educativo nazionale il pensiero democratico occidentale.
Come indicato in una direttiva pubblicata il 26 febbraio dall’Ufficio generale del Partito comunista cinese, professori e studenti devono aderire in modo stretto ai dettami giuridici del Pcc e del suo segretario generale Xi. L’ordine arriva a una settimana dall’apertura della sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo (il Parlamento), che coinciderà con l’inizio del terzo mandato al potere dell’attuale leader.
Non è la prima volta che il Partito interviene con direttive di questo genere: le autorità comuniste già incoraggiano gli studenti a denunciare i docenti che elogiano il sistema di governo dei Paesi occidentali. Ora il regime vuole che nelle scuole si applichi in modo pieno la politica educativa del Pcc, si educhino i cinesi “per il Partito e il Paese” e nell’osservanza dello “Stato di diritto socialista”.
In Cina la maggioranza della popolazione ha accettato finora il controllo totale dello Stato da parte del Partito, in cambio però di miglioramenti della propria condizione economica. I “liberali” sono una netta minoranza, perseguitata dal governo. Accademici riformatori come He Weifang, Xu Zhiyong e Xu Zhangrun sono finiti in carcere o hanno perso il lavoro perché chiedono la creazione in Cina di uno Stato di diritto (nella sua versione vera, quella liberaldemocratica), dove libertà di stampa, indipendenza della magistratura, diritti umani e tutele sindacali siano rispettati.
Nella Costituzione cinese si fa riferimento al rispetto delle libertà personali, anche a quella religiosa, ma il tutto è subordinato ai supremi interessi del Partito. Sembra che Xi voglia promuovere il modello ideologico cinese alle nazioni in via di sviluppo. In un suo recente intervento alla scuola del Partito, il segretario generale (e capo dello Stato) ha dichiarato che la Cina offre un nuovo percorso per il progresso umano e che “modernizzazione” non è sinonimo di “occidentalizzazione”.
AsiaNews – 28 febbraio 2023