Dharamsala: dichiarazione del Dipartimento Informazioni e Relazioni Internazionali (DIIR) nel 28°anniversario della sparizione dell’XI Panchen Lama

17 maggio 2023

Ricorre oggi il 28° anniversario della forzata sparizione di Gedhun Choekyi Nyima, XI Panchen Lama del Tibet. Questo il comunicato rilasciato in data odierna dal DIIR.

“Il 17 marzo di quest’anno ricorre il 28° anniversario della forzata sparizione di Jetsun Tenzin Gedhun Yeshi Trinley Phuntsok Pal Sangpo, il bambino di allora soli sei anni popolarmente noto come Gedhun Choekyi Nyima, XI Panchen Lama del Tibet e come tale riconosciuto da Sua Santità il Dalai Lama. All’indomani del suo riconoscimento il governo cinese lo rapì assieme alla sua famiglia. La stessa sorte toccò a Chadrel Rinpoche che nei tre anni precedenti era stato a capo del comitato di ricerca della reincarnazione del precedente Panchen Lama. Da allora nessuno ha più visto né avuto notizie sulla sorte del Panchen Lama e dei suoi famigliari. Dopo 28 anni, quello di Gedhun Choeky Nyima è il caso di sparizione forzata durato più a lungo nel tempo e ci ricorda tristemente la brutale oppressione operata dal regime coloniale cinese nei confronti del popolo tibetano.

L’interferenza della Cina nel processo di selezione del Panchen Lama è la prova della violazione dei fondamentali diritti umani e del credo religioso dei tibetani. Nonostante abbia sottoscritto molti trattati della Nazioni Unite in tema di diritti umani, la Cina, valendosi di politiche repressive, continua a negare i diritti e la libertà religiosa dei tibetani. La comunità internazionale ha condannato le azioni della Cina e numerosi governi e organizzazioni internazionali hanno emanato risoluzioni e rilasciato comunicati in cui si chiede a Pechino di fornire informazioni attendibili sulla sorte del Panchen Lama.

Chiediamo al governo cinese di fornire informazioni certe sul luogo in cui Gedhun Choekyi Nyima e i suoi famigliari si trovano e sulle loro condizioni di salute.

Chiediamo al governo cinese di rispettare i fondamentali diritti umani dei tibetani e di porre fine immediatamente alla forzata sparizione, all’interno della comunità, di eminenti figure religiose, leader e sostenitori.

Continueremo a ritenere il governo cinese responsabile dei gravi reati commessi nei confronti del popolo tibetano e a chiedere che rispetti le convenzioni internazionali”.

Dipartimento Informazioni e Relazioni Internazionali

Amministrazione Centrale Tibetana

17 maggio 2023

Fonte: tibet.net

 

Alcune informazioni su Gedhun Choekyi Nyima

Gedhun Chekyi Nyima, nato a Lhari il 25 aprile 1989, il 15 maggio 1995 è stato riconosciuto dal Dalai Lama come reincarnazione del 10° Panchen Lama. Tre giorni dopo, la polizia cinese lo ha rapito insieme alla sua famiglia. Da allora manca ogni loro notizia, si ignora persino se siano vivi. Nel 1996 la Cina aveva ammesso che il Panchen Lama si trovava in una località segreta, sotto la protezione del governo. Tra il 1996 e il 1998 si erano rincorse voci su una sua possibile presenza a Pechino o a Lhari, la città natale. Nel marzo 2010 Padma Choling (Pena Thinley), governatore del Tibet nominato da Pechino, così dichiarò ai giornalisti: “Gedhun Choekyi Nyima e la sua famiglia vivono una buona vita, come normali cittadini del Tibet”, peraltro senza fornire indicazioni o prove. Nel 2015 Pechino si limitò a dire che Gedhun Choekyi Nyima era vivo e in buona salute, studiava e voleva essere lasciato in pace.

Il Panchen Lama è la seconda autorità dopo il Dalai Lama e alla morte di quest’ultimo, dovrebbe essere proprio il Panchen Lama a riconoscere la sua nuova reincarnazione. Pechino, dopo avere rapito Gedhun, ha nominato un proprio Panchen Lama, Gyaincain Norbu, che i tibetani non hanno mai riconosciuto.