8 gennaio 2024.
La compagnia americana Thermo Fisher ha reso noto di avere definitivamente cessato la vendita in Tibet di kit per la raccolta di campioni di DNA
La decisione del gruppo Thermo Fischer, specializzato nelle applicazioni tecnologiche alla biologia, è una vittoria delle numerose organizzazioni tibetane e dei gruppi operanti a difesa dei diritti umani che da mesi si battevano affinché non fosse consentito alla Cina di raccogliere campioni di DNA delle minoranze etniche sia tibetane sia uigure. L’azienda si era difesa affermando che la vendita di kit per la raccolta di campioni di DNA in Tibet era legale in rapporto alle dimensioni del territorio e poteva consentire l’identificazione di soggetti criminali, la cessazione della donazione di organi e la liberazione di persone ingiustamente accusate. Nell’annunciare, il 3 gennaio, la cessazione della vendita dei suoi prodotti in Tibet Thermo Fischer ha precisato che la decisione era stata presa alla metà dello scorso anno ma resa nota ai suoi azionisti solo un mese fa.
Nel novembre 2022 Citizen Lab -un’organizzazione con sede a Toronto -, Human Rights Watch e European Times avevano denunciato i trattamenti disumani esercitati da Pechino sulle minoranze etniche, in particolare sugli uiguri e sui tibetani. I rapporti pubblicati rivelarono inoltre che, tra il giugno 2016 e il luglio 2022, nella cosiddetta Regione Autonoma Tibetana la polizia cinese aveva raccolto campioni di DNA su un numero di persone compreso tra le 919,282 e le 1.206,962 unità, pari rispettivamente al 25,1% e al 32% del totale della popolazione tibetana che attualmente ammonta a 3.6 milioni di persone. European Times aveva riferito che prelievi di massa erano effettuati non solo sulla popolazione maschile ma anche su donne e i bambini, senza alcun consenso, in nome di una presunta “stabilità sociale”.
Nel gennaio 2023, in una lettera inviata a Marc Casper, amministratore delegato della Thermo Fisher Scientific, 120 organizzazioni tibetane operanti a livello internazionale avevano chiesto all’azienda di annunciare pubblicamente la fine della fornitura alla Cina dei kit per il prelievo di campioni di DNA, prelievo già effettuato su 1.200.000 tibetani. “Il Tibet occupato è uno dei posti al mondo in cui repressione e sorveglianza sono posti in essere ai massimi livelli” – recitava il testo. “La politica del prelievo in massa di campioni di DNA discrimina i tibetani e dà al governo cinese il potere di incrementare gli abusi già ampiamente violati nel campo dei diritti umani”. “Questa politica non ha giustificazioni e fino a quando Thermo Fisher continuerà a fornire i kit alla Cina sarà responsabile del controllo e della persecuzione esercitata su milioni di Tibetani. Vi chiediamo di avere il coraggio di correggere il vostro errore e porre fine agli accordi presi con Pechino”.
Fonti: Phayul – tibetpost