Un monaco tibetano si toglie la vita in seguito alle torture subite in custodia

17 aprile 2024.

Tenzin Dorjee, un monaco tibetano di 50 anni, si è tolto la vita dopo essere stato rilasciato dalla custodia

Tenzin Dorjee, 50 anni, monaco tibetano del monastero di Shelkar, nella contea di Dingri, in Tibet, si è tolto la vita poco dopo essere stato rilasciato dalla custodia della polizia cinese dove aveva subito torture fisiche e mentali (nella foto il monastero di Shelkar).

Riferisce TibetTimes che Dorjee, stato arrestato dalla polizia cinese nel maggio 2023 presumibilmente per aver diffuso gli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, prima di essere liberato ha subito pesanti interrogatori e abusi fisici e psicologici. Nonostante il rilascio, Dorjee ha continuato a soffrire di disturbi psichici a causa dei quali, il 25 dello stesso mese, si è tolto la vita.

Un parente di Dorjee risedente in esilio ha così dichiarato a TibetTimes: “Tenzin Dorjee era noto per la sua conoscenza dei testi buddisti e condivideva regolarmente gli insegnamenti, compresi quelli del Dalai Lama, con le comunità locali. Per queste sue attività è stato arrestato e successivamente rilasciato ma le autorità gli hanno ordinato, sotto stretta sorveglianza, di porre fine ad ogni iniziativa di carattere religioso. La pressione insopportabile ha spinto Dorjee a porre fine alla sua vita”.

All’indomani del suicidio, la stessa fonte ha fatto sapere che “la madre di Dorjee, Lhamo, è stata profondamente turbata e a sua volta lotta con problemi di salute mentale per i quali sta ricevendo cure mediche a Lhasa. Descritto come il più giovane e amato tra gli otto figli, la morte di Dorjee ha profondamente devastato la sua famiglia”.

La fonte ha inoltre rivelato che negli ultimi anni il governo cinese ha adottato in atto misure politiche contro Sua Santità il Dalai Lama e ha imposto pesanti restrizioni alle attività religiose nelle zone di confine tra Tibet e India.

 

Fonte: Phayul