Il 14 marzo 2010, nella ricorrenza del secondo anniversario delle manifestazioni del 2008, una trentina di studenti della Machu Tibetan Nationality Middle School diedero inizio a una pacifica protesta. Presto affiancati da altri cinquecento compagni, gli studenti denunciarono la mancanza di libertà e chiesero l’indipendenza per il loro paese. La scuola fu circondata dalle forze di polizia e gli studenti furono confinati nel campus scolastico. Almeno quaranta giovani furono tratti in arresto. Tra essi Thupten Nyima, arrestato il 6 aprile e processato da un tribunale della Prefettura di Kanlho per aver capeggiato la manifestazione e condannato a due anni di prigione.
Il 3 aprile 2010, gli studenti della stessa scuola scesero nuovamente in piazza per protestare contro il licenziamento del preside, Kyabchen Dedrol, e di due suoi assistenti, Do Re and Choekyong Tseten. In quell’occasione, gli studenti, ritenendo il provvedimento una conseguenza delle manifestazioni del 14 marzo, presentarono alle autorità cinesi una petizione in cui si chiedeva in reintegro del preside e dei suoi assistenti nelle rispettive cariche e la cessazione dell’indottrinamento in atto nella scuola. Nel documento, i manifestanti si dichiaravano inoltre pronti a dare vita a nuove proteste e ad attuare uno sciopero della fame nel caso in cui le loro richieste non fossero state soddisfatte. Non avendo ricevuto alcuna risposta, il 22 aprile gli studenti iniziarono lo sciopero della fame. Due furono espulsi dalla scuola.
Fonte: Phayul