PERQUISITA LA RESIDENZA DEL KARMAPA IN INDIA. LA POLIZIA INDIANA RINVIENE INGENTE QUANTITA’ DI VALUTA ESTERA. SOSPETTI SULL’ATTIVITA’ DEL GRANDE LAMA IN INDIA. E’ UNA SPIA CINESE?

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31 Gennaio 2011. La polizia indiana ha arrestato ieri uno degli assistenti del Karmapa Lama, il terzo in ordine di importanza nella linea dinastica buddista, con l’accusa di possesso di denaro sporco. Lo riferisce il quotidiano The Indian Express, secondo il quale l’arresto è avvenuto nell’ambito di un’operazione anti-riciclaggio condotta nel monastero buddista di Gyuto, che si trova nei pressi della città settentrionale di Dharamsala, dove ha sede il governo tibetano in esilio.

Le autorità indiane hanno sequestrato valuta indiana e straniera per circa 560mila euro. Il denaro era nascosto in sei valige nella stanza di Shakti Lama, che è il braccio destro del 17esimo Karmapa, noto come il “Lama dal Cappello Nero” e visto come uno dei probabili candidati alla guida dei tibetani dopo la morte del Dalai Lama.

Al momento del raid il Karmapa Ugyen Trinley si trovava nel monastero. Tra le valute straniere sequestrate ci sono dollari, euro, sterline, yen e monete provenienti da un totale di 25 Paesi, tra cui anche la Cina. L’ammontare preciso della somma non è tuttavia ancora noto e ci sono delle discrepanze tra le fonti indiane. Il commissario della polizia D.S. Manhas ha detto che “il denaro potrebbe essere stato importato illegalmente in India, probabilmente attraverso il sistema di trasferimenti di valori dell’hawala”.

L’hawala è un sistema illegale di invio di denaro che si basa esclusivamente sull’onore degli operatori della rete. Altre retate sono in corso a New Delhi, Chandigarh, Ambala e nella stessa Dharamsala. In un’altra operazione anti-riciclaggio avvenuta ieri, le autorità avevano arrestato due persone nel distretto di Una, sempre nello Stato dell’Himachal Pradesh, dove sorgono molti monasteri buddisti. Erano in possesso di dieci milioni di rupie (circa 160mila euro) prelevati da una banca nei pressi della comunità dei profughi tibetani a New Delhi.

Il Karmapa Lama è il terzo in ordine di importanza nella gerarchia religiosa – e politica – del Tibet. Prima di lui vengono il Dalai Lama e il Panchen Lama: i tre sono interconnessi anche da un punto di vista dinastico, dato che ognuno è incaricato (da secoli) di riconoscere la rinascita dell’altro. Il Karmapa ha 27 anni ed è fuggito dal Tibet in modo rocambolesco con la famiglia nel 1994, per raggiungere il Dalai Lama in India. La Cina vuole interrompere questa linea dinastica, e ha già fatto rapire il vero Panchen Lama sostituendolo con un altro di nomina politica. Alla morte del Dalai Lama i tibetani ritengono che debba essere il Karmapa a guidare la comunità in esilio fino alla rinascita e al riconoscimento del prossimo Dalai. Questa inchiesta tenta di screditarlo, dato che per il diritto tibetano gli alti lama rispondono in prima persona delle gesta dei propri assistenti.

Penpa Tsering, presidente della Camera tibetana in esilio, dice ad AsiaNews: “Personalmente non ho collegamenti con l’istituzione del Karmapa, ma dal mio punto di vista lui non ha nulla a che fare con questa storia. Poi non so se ci sono persone attorno a lui, che usano il suo nome e commettono atti illeciti; ma sono sicuro che lui è innocente al 100 per cento”. Come tibetano, riprende il politico, “per me il Karmapa è un’altra incarnazione di un grande lama, e quindi lo rispetto molto. La sua casa non è nelle vicinanze, si trova nel monastero di Gyuto a Dharamsala. Questa notizia è brutta, e l’ho saputo dai media. Ma come persona e come leader religioso, il Karmapa è innocente. Non ho dubbi.

Fonte Asia News

La scoperta di valuta estera per un valore di più di 6 “crore” di Rupie (60 milioni di rupie circa 950.000 euro) nel monastero del leader spirituale tibetano Karmapa Ugyen Trinley Dorje ha comprensibilmentesuscitato grande scalpore.I devoti del 17 ° Karmapa, che è pubblicizzato in qualche modo come un possibile successore del Dalai Lama, sostengono che il denaro proveniva dalle donazioni dai suoi seguaci, ma le agenzie di sicurezza indiane non ne sono affatto convinte.

Ci sono seri motivi di sospettare che il Karmapa possa essere un agente cinese  mandato qui apposta per creare un altro centro di potere tra i tibetani.

La scoperta di una somma enorme in yuan (valuta cinese e con numeri di serie successivi quindi provenienti dalla stessa banca) ha particolarmente portato alla ribalta le questioni che sono state poste fin dalla fuga del Karmapa dal Tibet nel 2000. Egli aveva affermato di aver ingannato le autorità cinesi sostenendo di andare in ritiro e di voler raggiungere il Nepal. I servizi segreti sono del parere che tale fuga così difficile non sarebbe stata possibile senza il supporto delle truppe di frontiera cinese. Il sequestro del denaro deve essere dunque visto nel contesto del più ampio piano di Pechino per ottenere il controllo di monasteri in India e sminuire la statura e il prestigio del Dalai Lama tra i tibetani.

Nel passato  e per parecchi mesi, i cinesi hanno distribuito volantini tra la gente dell’Arunachal Pradesh dove si trova il monastero buddista di di Tawang, patria del VI Dalai Lama, Il monastero è legato storicamente a Lhasa, che è in Cina, e secondo i cinesi deve essere riconosciuto come in territorio cinese. Essi hanno anche intenzione di costruire un monastero a Dharamsala e con una statura simile a quella conservata nel  monastero di Rumtek nel Sikkim, che fu sede del 16 ° Karmapa in esilio, ma è dove Trinley Dorje, il 17° Karmapa, non è mai stato autorizzato ad andare proprio per il sospetto che potesse essere una pedina cinese Tutti questi sospetti dovranno essere dunque studiati a fondo dalla Polizia dell’Himachal Pradesh. Se si prova che il denaro si fa risalire ai cinesi, allora è una questione estremamente seria. Ma anche in caso contrario, esso rappresenta una grave violazione delle leggi in valuta estera. Le donazioni bonarie di terreno  al  Karmapa impongono ulteriori e dettagliate indagini.

Fonte Tribune India

N.B. Una delegazione di Italia Tibet aveva incontrato il Karmapa nell’ottobre scorso. Prima e dopo di noi udienze con devoti da tutto il mondo ognuno dei quali portava offerte in denaro. Questo ogni giorno visto che il Karmapa vive in uno stato di semi segregazione proprio per il sospetto di poter essere un emissario di Pechino. Difficile dare un giudizio. Speriamo che le indagini chiariscano tutto al più presto.

Il commento del Dalai Lama: http://www.ndtv.com/article/india/karmapa-money-trail-dalai-lama-backs-probe-into-possible-negligence-82365