Trento, 28 aprile e 2 maggio 2011
La speranza dei bambini tibetani ospite del FilmFestival di Trento.
Nel 2010 il 58° Trento Filmfestival è stato vinto dalla regista Marianne Chaud con il film “Le Chemin du ciel”, uno splendido documentario sulla vita dei bambini monaci tibetani in un monastero nel nord dell’India.
Quest’anno il Festival dedicherà una delle finestre sul Tibet ad una mostra dedicata ai bambini tibetani profughi in India e ai villaggi TCV (Tibetan Children’s Villages) che li ospitano.
“TO MONN E’ MI MONN, Il tuo mondo è il mio mondo”,
è una mostra promossa dalla Costa Family Foundation e dalla Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con l’Associazione Italia Tibet, che ha il duplice scopo:
– di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione vissuta dalle migliaia di bambini profughi che fuggono dal Tibet occupato dalla Cina per cercare un futuro migliore in India e in altri paesi;
– di promuovere la Carta di Trento che è un manifesto voluto dalla Provincia di Trento e dalle Regioni autonome a sostegno della lotta del popolo tibetano per ottenere l’Autonomia e quindi la libertà di poter esprimere la cultura e la spiritualità tibetana.
La Mostra ospitata in anteprima dal Filmfestival sarà poi presente nelle sedi regionali della Rai e nelle più importanti trasmissioni nazionali.
La Mostra verrà inaugurata:
Giovedì 28 aprile alle ore 19, nell’Atrio dell’Auditorium Santa Chiara di Trento, alla presenza del Presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, di Michil Costa, di Roberto Pinter della Associazione Italia Tibet e della RAI.
Lunedì 2 maggio alle ore 18 si terrà invece, sempre al Santa Chiara, il pubblico incontro
“Tibet: LA SPERANZA NEGLI OCCHI DEI BAMBINI” con la regista Marianne Chaud, Michil Costa, Roberto Pinter e Tenzin Khando, una delle bambine tibetane cresciuta nei Tibetan Children’s Villages e oggi una delle portavoci della lotta per la libertà del popolo tibetano.
Una occasione per capire quale sia oggi la drammatica situazione vissuta da un popolo e per vedere quali azioni, umanitarie, culturali ma anche istituzionali e politiche, possiamo condurre per aiutare i bambini e tutti i tibetani a conservare la speranza e a conquistare la libertà.