Dharamsala, 19 maggio 2011. Dopo venticinque giorni di digiuno, i tre membri del Tibetan Youth Congress in sciopero della fame a New Delhi hanno posto fine alla loro protesta e sono stati ricoverati all’ospedale (nella foto mentre parlano con i giornalisti prima del ricovero). Il TYC ha fatto sapere di aver maturato questa decisione alla luce delle pressanti richieste formulate da molti gruppi sia all’interno del Tibet sia nella diaspora, da numerose personalità e, in modo particolare, dalle assicurazioni ricevute da rappresentanti dell’Unione Europea.
Nella prima mattina i tre giovani hanno ricevuto la visita di una delegazione dell’Unione Europea e di rappresentanti di diverse ambasciate che hanno chiesto ai digiunatori di porre fine allo sciopero della fame per non compromettere ulteriormente le loro condizioni di salute. La delegazione dell’Unione Europea, guidata dalla signora Anne Vaughier Chatterjee, era latrice di una lettera firmata da numerosi parlamentari in cui si davano ai tre digiunatori ampie rassicurazioni circa la disponibilità da parte dell’Europa di dare seguito alle loro richieste.
“Noi, membri del Parlamento Europeo”, – si legge tra l’altro nella lettera – “siamo totalmente impegnati nella difesa dei diritti umani nel mondo, comprendiamo le vostre richieste e appoggiamo la vostra pacifica battaglia contro l’oppressione del governo cinese”. “Ribadiamo il nostro impegno a dare alla questione del Tibet un’importanza prioritaria nella nostra agenda”. “Riteniamo inoltre importante l’ingresso in Tibet, assieme ad un gruppo di giornalisti indipendenti, di una delegazione dell’Unione Europea”.
Ieri, 18 maggio, Lady Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza, ha per la prima volta pubblicamente manifestato la sua preoccupazione per la situazione creatasi a Ngaba e al monastero di Kirti. Dopo essersi dichiarata estremamente preoccupata per le uccisioni, le violenze e le detenzioni di massa dei monaci del monastero, la signora Ashton ha reso noto che la delegazione dell’Unione Europea a Pechino ha cercato di raccogliere maggiori informazioni su quanto sta avvenendo nella regione. “Purtroppo” – ha proseguito l’Alto Rappresentante – “le autorità cinesi hanno isolato il monastero e hanno allontanato tutti gli stranieri”. “Ciononostante, continueremo a cercare di ottenere maggiori informazioni”.
Alla luce delle richieste e delle rassicurazioni pervenute – che ci auguriamo non rimangano ancora una volta senza seguito (n.d.r) – il Tibetan Youth Congress ha deciso di porre fine allo sciopero della fame.
Fonte: Phayul