TIBET: DEMOLITA LA CASA DEL 13° DALAI LAMA. DAL 1° LUGLIO IL PAESE CHIUSO AI TURISTI E AI TIBETANI DELLE PROVINCE

casa_13_D.L

Dharamsala, 16 giugno 2011. Nonostante gli appelli affinché fosse risparmiata in quanto luogo di interesse storico, le autorità cinesi hanno raso al suolo la centenaria abitazione del 13° Dalai Lama. La casa del predecessore dell’attuale reincarnazione era ubicata nella zona sud della capitale tibetana, nelle vicinanze del fiume Kyichu, un’area sotto il controllo del Centro Militare di Lhasa.

Secondo quanto riferito da una fonte tibetana, la demolizione ha avuto luogo il 10 giugno e tutto si è compiuto con estrema rapidità. I famigliari del “Grande 13°” si sono appellati al governo della città chiedendo che l’abitazione non fosse distrutta ma le loro richieste – riferisce la stessa fonte – sono state respinte in quanto “le autorità hanno spiegato che quando un’abitazione si trova nelle vicinanze del Centro Militare non è possibile impedirne la demolizione”.

Il 14 giugno si è appreso che la cosiddetta Regione Autonoma Tibetana sarà chiusa ai turisti stranieri, agli accademici e ai tibetani provenienti dalle province vicine a partire dalla fine del mese in corso. Il provvedimento è stato voluto dalle autorità cinesi in vista delle grandiose celebrazioni programmate Lhasa per commemorare il 90° anniversario della nascita del Partito comunista, avvenuta nel 1921, e i 60° della “pacifica liberazione” del Tibet. Per “ragioni di sicurezza” non sono ancora state ufficialmente annunciate le date degli eventi ma a molti tibetani giunti a Lhasa dal Quinghai e dallo Yunnan e ai commercianti che si trovano nella capitale tibetana senza un regolare permesso è stato detto di tornare ai loro luoghi di residenza entro la fine di giugno.

Secondo alcune agenzie di viaggio, il divieto di ingresso nel paese, che non sarà applicato nei confronti dei turisti cinesi, è destinato a restare in vigore almeno fino al 26 luglio. “È una novità legata al 90° anniversario” – ha dichiarato il responsabile di un’agenzia turistica – “non potremo ricevere nemmeno i gruppi che arriveranno con viaggi organizzati”. “Abbiamo dovuto effettuare moltissime cancellazioni” – ha dichiarato un altro operatore del settore – “abbiamo perduto un sacco di soldi”.

Fonti: Radio Free Asia – Phayul