LIBERATO L’ARTISTA DISSIDENTE AI WEIWEI

Ai_WeiweiPechino, 23 giugno 2011. Dopo ottantuno giorni di carcere, l’artista dissidente cinese Ai Weiwei è stato liberato su cauzione. Ne ha dato notizia il 22 giugno l’agenzia ufficiale di stampa Xinhua, aggiungendo che Weiwei è stato rilasciato per aver confessato le sue colpe ed essersi offerto di ripagare le tasse che avrebbe evaso. Il suo rilascio sembra sia dovuto anche alle sue precarie condizioni di salute. Secondo la Xinhua, una compagnia controllata da Weiwei, la Beijing Fake Cultural Development, avrebbe “evaso un’enorme quantità di tasse e avrebbe distrutto i documenti contabili”.

Il 3 aprile scorso, Ai è stato fermato mentre si accingeva a salire sull’aereo che doveva portarlo da Pechino a Hong Kong. È stato detenuto da allora senza alcuna accusa. I maggiori analisti legano la carcerazione di Ai Weiwei alla serie di innumerevoli arresti di attivisti, di avvocati per i diritti umani e di portatori di petizioni voluta da Pechino dopo gli inviti apparsi su Internet ad attuare anche in Cina una “rivoluzione dei gelsomini”.

Ai Weiwei, 54 anni, è famoso in Cina e all’estero per le sue opere moderne, ma anche per il suo impegno civico a favore delle vittime del terremoto del Sichuan e per le sue critiche al Partito comunista. Nel gennaio 2011 il suo studio a Shanghai è stato demolito e a dicembre 2010 gli è stato impedito di lasciare la Cina poco prima della cerimonia a Oslo per la consegna del premio Nobel della Pace assegnato al dissidente Liu Xiaobo. Raggiunto da un giornalista del Guardian, Ai Weiwei, che è apparso dimagrito, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “Sono libero su cauzione, cercate di capire”, ha detto.

La sorella di Ai Weiwei ha sempre difeso il fratello, facendo notare che Ai non è il legale rappresentante o il presidente della Beijing Fake Cultural Development. In passato molti dissidenti – fra cui Wei Jingsheng – sono stati condannati non per il loro impegno politico, ma per “reati economici”. Il governo cinese afferma che l’arresto di Weiwei non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione e i diritti umani ma si fa notare che la decisione di liberare Weiwei è stata presa, forse non a caso, alla vigilia del viaggio del premier cinese Wen Jiabao in alcuni stati europei i cui leader avrebbero probabilmente esercitato pressioni per la sua scarcerazione.

Amnesty International, che assieme ad altre organizzazioni si è battuta per la sua liberazione, ha dichiarato che ora deve essere garantita all’artista totale libertà e non deve subire gli arresti domiciliari o altre arbitrarie forme di detenzione.

Fonte: The Tibet Post