LIBERATO DOPO TRE ANNI DI CARCERE IL DISSIDENTE HU JIA

Hu_Jia

27 giugno 2011. A pochissimi giorni dalla scarcerazione dell’artista e architetto Ai Weiwei, Pechino ha rilasciato un altro dissidente cinese, Hu Jia, arrestato nell’aprile del 2008 alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino sotto l’accusa di incitamento alla sovversione contro lo stato e condannato a scontare la pena di tre anni e mezzo di carcere.

Hu, trentasette anni, è noto per le sue battaglie a favore dei malati di AIDS, per essersi sempre battuto a favore della democrazia in Cina, per la più assoluta libertà religiosa e per una revisione della situazione del Tibet, terra che – secondo Hu – “dovrebbe essere libera di decidere il proprio futuro”.

Punto di riferimento della dissidenza cinese, Hu Jia, prima di essere arrestato, ha raccolto articoli, preparato ricorsi legali e tenuto i contatti con la comunità internazionale. Ha collaborato con i media stranieri e con le ambasciate all’estero fornendo materiale sulle violazioni dei diritti umani commesse dal Partito comunista. Le critiche mosse al governo per le violazioni dei diritti umani commesse durante l’organizzazione dei Giochi Olimpici lo hanno portato davanti ai giudici. È stato condannato al termine di un processo a porte chiuse in cui sono stati limitati persino gli incontri con il suo avvocato.

Hu Jia, che ha scontato quasi per intero la pena, si è riunito alla moglie Zeng Jinyan e ai genitori. In questi anni Zeng ha sempre sostenuto il marito e ha spesso chiesto che fosse liberato a causa delle sue difficili condizioni di salute. In una breve intervista, stamane, ha spiegato che forse suo marito non potrà parlare con i giornalisti per un lungo periodo. “Dare interviste in questo momento – ha detto – potrebbe causare problemi”.

 

Una zona di circa un chilometro attorno alla sua abitazione, nella Pechino orientale, ieri era sotto stretto controllo della polizia, che identificava ogni passante. Da tempo i dissidenti liberati sono posti ad arresti domiciliari di fatto, con la polizia che controlla ogni movimento e impedisce loro di incontrare giornalisti e rilasciare interviste. Per evitare ogni clamore, Hu è stato portato a casa nella notte alle ore 2.30 di ieri, come ha scritto la moglie su Twitter, aggiungendo che entrambi sono “salvi e felici”.

 

La liberazione di Hu Jia avviene mentre il premier Wen Jiabao inizia la sua visita a tre Paesi europei: Ungheria, Gran Bretagna e Germania. Nel dicembre 2008 l’Unione europea lo aveva insignito del Premio Sakarov per i diritti umani e il suo nome figurava tra quelli dei candidati al Premio Nobel per la Pace.

Fonti: AsiaNews – Agenzie