Dharamsala, 3 novembre 2011. Undicesimo caso di auto immolazione in Tibet. Fonti tibetane e la stessa agenzia di stato cinese Xinhua hanno confermato la morte di Palden Choetso (conosciuta anche come Choesang), una monaca trentacinquenne appartenente al monastero di Gaden Choeling – situato non lontano dal monastero di Nyisto – nella regione orientale tibetana del Kham Tawo.
Bawa Kalsang Gyaltsen, un esponente del Parlamento tibetano in esilio, ha reso noto che Palden è morta a causa delle gravissime ustioni riportate. Si è data fuoco alle 12.40, ora locale, invocando la libertà del Tibet. Al momento il corpo della monaca si trova nel monastero di Nyitso, subito circondato dalla polizia che sta cercando di imporre ai monaci la consegna del cadavere.
Questo nuovo caso di immolazione in Tibet avviene in concomitanza della riunione, a Cannes, del G20 e delle manifestazioni dei sostenitori della causa tibetana che, nella cittadina francese e in oltre sessanta città di tutto il mondo – inclusa Roma, dove ieri si è svolta la manifestazione organizzata dall’Associazione Italia-Tibet e dalla Comunità Tibetana in Italia – cercano di richiamare l’attenzione dei leader della terra e del presidente cinese Hu Jintao sulla situazione tibetana e sui casi di immolazione che tragicamente continuano a ripetersi in Tibet.
Nella giornata di ieri, a Kathmandu, la capitale nepalese, la polizia ha arrestato un centinaio di tibetani che manifestavano per la libertà del Tibet e a ricordo dei martiri. Una donna tibetana ha cercato di darsi fuoco ma è stata prontamente fermata da altre compatriote presenti alla protesta. La città è sotto stretto presidio.
Fonte: Phayul