20 dicembre 2011 (AsiaNews). Non c’è spazio per la religione fra i membri del Partito comunista cinese. L’appello minaccioso viene da Zhu Weiqun, vicepresidente del Fronte Unito, che nella rivista “Cercare la Verità”, legata al Partito, ha scritto che “se lasciamo che i membri del partito credano nella religione… questo porterà in modo inevitabile a divisioni all’interno dell’ideologia e dell’organizzazione del Partito”. Secondo Zhu Weiqun, permettere ai membri del partito di avere una fede religiosa, mette in crisi il marxismo e l’ideologia guida del Paese, rende debole il partito nel lottare contro i movimenti separatisti (leggi: buddisti tibetani e musulmani uiguri), e rende confuso il ruolo del partito nel controllo sulle religioni.