29 febbraio 2012. Si è conclusa oggi la visita in Italia del prof. Lobsang Sangay, dal 1° aprile 2011 nuovo Kalon Tripa (Primo Ministro) dell’Amministrazione Centrale Tibetana, il terzo a ricoprire la carica dopo i due mandati consecutivi del prof. Samdhong Rinpoche e il primo a detenere i poteri politici esercitati dal Dalai Lama fino al 29 maggio 2011, data della ratifica delle modifiche apportate alla Costituzione tibetana per consentire la devoluzione dei poteri del leader spirituale tibetano come capo dell’esecutivo a rappresentanti democraticamente eletti.
Nato a Darjeeling nel 1968, Lobsang Sangay ha iniziato gli studi presso la scuola locale e si è laureato in Legge all’Università di New Delhi. Trasferitosi negli Stati Uniti nel 1996 in qualità di studente tibetano ammesso al prestigioso Programma Fulbright, nel 2004 ha conseguito il dottorato in Legge presso la Harward Law School. La sua dissertazione di Laurea sul tema “Democrazia e Storia del Governo Tibetano in Esilio dal 1959 al 2004”, gli ha valso il premio Yong K. Kim’95. Dal 2005 ha proseguito il suo lavoro accademico negli Stati Uniti come ricercatore nell’ambito del programma di Studi Legali sui paesi dell’Asia Orientale presso l’Università di Harward.
Grande l’attesa per la prima visita in Italia di Lobsang Sangay nella veste di Primo Ministro. Arrivato a Bolzano il 27 febbraio su invito della Provincia Autonoma, il Kalon Tripa, alle ore 18.00 dello stesso giorno ha tenuto una conferenza pubblica presso la Sala delle Conferenze dell’Accademia Europea. Nel corso dell’incontro, organizzato dall’Associazione Italia-Tibet e moderato da Günther Cologna, direttore di Eurac Education e consigliere dell’Associazione, il prof. Sangay ha parlato dell’attuale situazione nel Tibet occupato e del programma politico della sua Amministrazione.
Dopo il dibattito pubblico, Lobsang Sangay ha incontrato i ricercatori dell’Istituto sui Diritti delle Minoranze dell’Eurac che da anni offrono consulenza al governo tibetano in esilio sul tema dell’autonomia.
A ricevere e incontrare il Primo Ministro Lobsang Sangay erano presenti a Bolzano il Presidente dell’Associazione Italia-Tibet Claudio Cardelli e i consiglieri Marilia Bellaterra e Giovanni Vuono.
Gli obiettivi politici del premier tibetano e il suo impegno per il riconoscimento dell’autonomia del Tibet all’interno della Repubblica cinese sono stati i temi al centro del colloquio che il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder ha avuto la mattina del 28 febbraio a Palazzo Widmann a Bolzano con il primo ministro eletto del governo tibetano in esilio. “Sangay si è informato sul modello autonomistico altoatesino e lo ritiene adatto anche per il Tibet”, ha riferito il presidente della Provincia Luis Durnwalder al termine del colloquio. “Sangay – ha detto Durnwalder – è consapevole che l’indipendenza per i tibetani è difficilmente raggiungibile; per questa ragione punta ad ottenere l’autonomia per il proprio paese che consenta di mantenere vive la cultura, la storia e le tradizioni del popolo tibetano evitando l’assimilazione cinese.”
Nel pomeriggio il Kalon Tripa si è recato a Trento dove ha incontrato il Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti, con il quale ha inaugurato la mostra fotografica di Stefano Bottesi “Resistere in Tibet”, e il Presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai che ha rivolto al prof. Sangay un caloroso augurio di buon proseguimento del suo delicato incarico, in un momento particolarmente difficile per tutto il popolo tibetano.
Al ministro, accompagnato in questa visita da Roberto Pinter in rappresentanza dell’Associazione Italia-Tibet, il presidente Dellai, nel confermare la vicinanza del Trentino al popolo tibetano, ha consegnato anche la “Carta di Trento per il Tibet”, una risoluzione delle Regioni autonome in supporto al Tibet già consegnata al Dalai Lama nel 2009, nel corso della sua ultima visita in regione. Nel documento si auspica l’apertura di un percorso negoziale fra le autorità cinesi e quelle tibetane, che riconosca al Tibet il diritto all’autogoverno e alla conservazione della lingua, della cultura, della religione tibetana, nonché alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, nell’ambito di un’autonomia concordata con il governo di Pechino nei confronti della quale l’Autonomia del Trentino può offrire un’utile fonte di ispirazione.
“In Tibet la situazione è molto difficile” – ha affermato il Primo Ministro nel corso dell’incontro. “Lo testimonia il sacrificio di molte persone che si stanno auto immolando con il fuoco. Anche se ho assunto questa carica solo da sei mesi, avverto sulle mie spalle le speranze riposte dai tibetani affinché possa fare qualcosa per aiutarli. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Questa è la ragione delle visite che sto facendo in questi giorni, per ringraziare coloro che ci sono più vicini, come i trentini”.
Alle ore 17.00, il Kalon Tripa ha partecipato presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento alla tavola rotonda “Dialogo sull’Autonomia del Tibet” organizzata dall’Associazione Italia-Tibet in collaborazione con la facoltà. Presenti i docenti di diritto costituzionale comparato, professori Roberto Toniatti e Jens Woelk. Ha introdotto e moderato l’incontro Roberto Pinter, consigliere dell’Associazione Italia-Tibet. Il video dell’intero evento al sito:
http://www.jus.unitn.it/services/arc/2012/0228/home.html
In serata il Kalon Tripa ha raggiunto Milano dove, ospite del Centro Buddhista Ghe-Pel-Ling, ha incontrato un folto gruppo di membri della Comunità Tibetana in Italia. Emozionati e reggendo tra le mani le tradizionali Kata bianche, segno di omaggio e benvenuto, i tibetani erano schierati all’ingresso dell’edificio e hanno fatto ala al suo passaggio. Dopo la cena, nel Gompa del Centro, il Primo Ministro ha rivolto loro un lungo discorso in tibetano e ha risposto alle loro domande. Il vice presidente dell’Associazione Italia-Tibet, Fausto Sparacino, ha salutato il prof. Sangay e ringraziato la Comunità Tibetana in Italia che ha gentilmente voluto invitare all’incontro alcuni soci dell’Associazione.
Nel dare atto della riuscita della visita e del calore con cui il Primo Ministro, affabile e disponibile, è stato ovunque ricevuto, dobbiamo tuttavia segnalare due spiacevoli episodi che hanno innescato alcune spiacevoli polemiche ma, soprattutto, hanno lasciato molta amarezza perché, ancora una volta, la Cina è riuscita a condizionare le scelte di chi avrebbe invece potuto dare dimostrazione di autonomia decisionale e fermezza.
A Trento, ha fatto discutere la decisione presa da alcuni membri dell’Università di oscurare l’annuncio della tavola rotonda alla facoltà di Giurisprudenza dal sito web dell’ateneo, forse per non pregiudicare il gemellaggio in atto con l’Università cinese dello Zhajiang. A Milano, all’ultimo minuto, il Comune ha cancellato la conferenza stampa prevista a Palazzo Marino per la mattina del 29 febbraio. Forse perché la “risonanza” dell’evento, in concomitanza con l’arrivo nella capitale lombarda del Dalai Lama il prossimo mese di giugno per una serie di insegnamenti buddhisti, avrebbe potuto innescare dinamiche non gradite alle istituzioni. Un vero peccato e un pessimo messaggio.
Fonti: Ufficio Stampa Eurac – Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento – Redazione