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“Non mi sono dimenticata del Tibet e del Dalai Lama”: queste le parole della canoista Josefa Idem, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino 2008, a Claudio Cardelli, presidente dell’Associazione Italia-Tibet. L’incontro è avvenuto nel corso del convegno organizzato a Ravenna lo scorso 25 novembre dal locale gruppo di Amnesty International(Italia 87), da anni impegnato in azioni di sensibilizzazione per la liberazione dei prigionieri di opinione reclusi nel carcere tibetano di Drapchi. Presenti il presidente nazionale di Amnesty, Paolo Pobbiati, e il canoista olimpionico Marcello Miani. Claudio Cardelli ha donato alla Idem un portafortuna tibetano con gli otto simboli del “buon auspicio” (nella foto). Assieme hanno concordato di organizzare un incontro con il Dalai Lama, durante la sua prossima visita in Italia. In quell’occasione, Josefa farà dono al leader tibetano della sua tuta di gara. Lo scorso 23 agosto 2008, al termine della sua vittoriosa prestazione olimpica, la Idem aveva dichiarato: «Mi è stato chiesto se avrei dato il mio body come gesto simbolico per la causa del Dalai Lama e ho detto di sì, come avrebbe fatto chiunque».
A Ravenna la campionessa ha ricordato le sue giornate in Cina e ha fortemente criticato l’ipocrisia dei politici che hanno “scaricato” sugli atleti le responsabilità morali che loro competevano: «Quando il Dalai Lama viene in Europa i capi di Stato si rifiutano di riceverlo, ma poi chiedono a noi atleti di fare quello che non riesce alla diplomazia internazionale».
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