IL DALAI LAMA: “COMPRENSIBILE MA MOLTO TRISTE L’INNARESTABILE SUCCEDERSI DELLE IMMOLAZIONI”. ALTRI DUE MORTI A NGABA

Monastero_di_Kirti

Dharamsala, 30 agosto 2012. In un’intervista rilasciata all’agenzia Reuters il Dalai Lama ha dichiarato che pur non incoraggiando le auto immolazioni dei tibetani all’interno del Tibet ne comprende le motivazioni e considera “molto, molto tristi”questi atti estremi. “Il governo cinese” – ha aggiunto – “dovrebbe interrogarsi su quali ne siano le vere cause: l’addossarne la colpa a me o a qualche tibetano non aiuterà certo a risolvere il problema”.

Le parole del leader spirituale tibetano, che nello scorso mese di luglio aveva dichiarato di non volersi esprimere nel merito delle auto immolazioni ritenendole atti di sicura valenza politica, sono giunte a distanza di pochi giorni dalla morte di altri due giovani tibetani immolatisi con il fuoco a Ngaba il 27 agosto. Sono Lobsang Kalsang, un monaco diciottenne del monastero di Kirti (nella foto) e Damchoe, ex monaco presso lo stesso monastero, di soli diciassette anni. Entrambi sono deceduti lo stesso giorno.

Damchoe era il fratello minore di Tenzin Choedron, la monaca del monastero di Mamae, il più grande convento femminile della regione di Ngaba, morta dopo essersi data fuoco l’11 febbraio del corrente anno.

Testimoni oculari hanno riferito che i due nuovi martiri tibetani hanno compiuto una ventina di passi, avvolti dalle fiamme, prima di cadere a terra. Entrambi gridavano slogan contro le politiche cinesi in Tibet e contro l’annientamento dell’etnia tibetana. Il personale di sicurezza cinese ha spento le fiamme e ha provveduto a un loro primo ricovero all’ospedale di Ngaba cui ha fatto seguito il ricovero all’ospedale di Barkham dove Lobsang e Damchoe sono deceduti.

Con questi due nuovi casi sale a cinquantuno il numero dei tibetani che, in un impressionante crescendo, si sono auto immolati per la libertà del Tibet e il ritorno del Dalai Lama.

Fonti: Phayul – TCHRD