Bruxelles, 16 dicembre 2008. La presidenza francese dell’Unione Europea, a nome delle 27 nazioni del blocco, ha chiesto alle autorità cinesi di fornire solleciti chiarimenti sulle condizioni detentive del dissidente Liu Xiaobo e sulle ragioni del suo arresto. L’attivista, che figura tra i firmatari della Carta ‘08, il documento sottoscritto alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani da oltre 300 tra intellettuali, avvocati, giornalisti, scrittori e studiosi cinesi, è stato prelevato il giorno 8 dicembre dalla polizia nella sua casa e non si hanno al momento sue notizie. I suoi sostenitori temono che possa essere accusato di incitamento alla sovversione. Altri due attivisti, Chen Xi e Shen Youlian sono stati tratti in arresto il giorno 11 dicembre a Guiyang, nella provincia sud occidentale del Guizhou. Nella dichiarazione resa pubblica a Bruxelles si legge che l’Unione Europea “desidera esprimere la sua profonda preoccupazione” per l’accaduto e “chiede che i diritti di Liu, e delle altre persone arrestate siano rispettati”. Si chiede inoltre alla Cina di rispettare, in ogni circostanza, il principio della libertà di espressione.
La Carta ’08 elenca, tra l’altro, 19 provvedimenti e riforme per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina. Tra essi figurano l’adozione di una nuova costituzione, il diritto di libertà di parola e di associazione, la fine del sistema monopartitico e l’introduzione di elezioni democratiche a tutti i livelli di governo.
Secondo quanto riportato da alcuni blogger cinesi, negli ultimi giorni i firmatari del documento sono diventati migliaia e molti figurano già nel numero degli arrestati. Secondo il gruppo Chinese Human Rights Defenders, almeno 39 firmatari sono stati interrogati, arrestati o hanno subito limitazioni della loro libertà di movimento.
La Carta ’08 elenca, tra l’altro, 19 provvedimenti e riforme per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina. Tra essi figurano l’adozione di una nuova costituzione, il diritto di libertà di parola e di associazione, la fine del sistema monopartitico e l’introduzione di elezioni democratiche a tutti i livelli di governo.
Secondo quanto riportato da alcuni blogger cinesi, negli ultimi giorni i firmatari del documento sono diventati migliaia e molti figurano già nel numero degli arrestati. Secondo il gruppo Chinese Human Rights Defenders, almeno 39 firmatari sono stati interrogati, arrestati o hanno subito limitazioni della loro libertà di movimento.