Il tibet brucia. Breve report dell’evento.

Domenica 16 settembre 2012 l’Associazione Italia-Tibet ha portato all’attenzione della Festa dell’Unità di Bologna il genocidio cha da decenni si sta consumando in Tibet nel silenzio dell’attenzione mondiale; ha portato lo scempio ambientale, umano, culturale che continua a violentare il Tetto del Mondo.

Il tema: “Il Tibet brucia: Ruolo dell’Amministrazioni locali europee a sostegno del Popolo Tibetano.”

Sono state invitate a parlare le istituzioni e i partiti perché si esprimessero sulla drammatica realtà del popolo tibetano; realtà che grazie ai 53 martiri auto immolati, al movimento dei mercoledì bianchi, alla determinazione di chi si sottopone al digiuno ad oltranza, è sempre più difficile non vedere.

Non è più solo il tempo per ascoltare, non è più solo il tempo per conoscere, è ora il tempo di prendere posizione e fare azioni concrete che la dimostrino in modo inequivocabile e duraturo.

Le istituzioni erano invitate per questo.

 Gli invitati al dibattito:

– Il Presidente dell’Associazione Italia Tibet, Claudio Cardelli, ha portato una cruda e completa cronaca della storia tibetana degli ultimi decenni,fino alle recenti forme di lotta non violenta delle autoimmolazioni , fino al dibattito sui mancati risultati della Via di Mezzo da tempo sostenuta dal  Dalai Lama e dal Governo Tibetano in Esilio.

E il film documento ha accompagnato il suo racconto con immagini difficilmente cancellabili dalle coscienze dei partecipanti.

Carlo Buldrini, giornalista e scrittore, autore fra gli altri volumi di “Lontano dal Tibet”, ha portato la testimonianza di un popolo tibetano lontano dall’iconografia classica, di un popolo che incomincia a gridare e a lottare per la propria indipendenza e per la riaffermazione della propria identità violata. Ha evidenziato come ci siano sempre più tibetani che non credono alla Via di Mezzo come metodo per arrivare all’autonomia. Ciò sta facendo cambiare gli equilibri storici nella comunità tibetana e il dibattito tra i fautori “genuina autonomia” e quelli che desiderano invece tornare alla piena indipendenza, il “purna swaraj” di Gandhi, è sempre più vivace.

Simona Lembi, Presidente del Consiglio Comunale della città di Bologna,ha testimoniato la solidarietà del Comune alla causa Tibetana e l’impegno alla consegna della cittadinanza onoraria a Sua Santità il Dalai Lama. L’atto deliberativo è ormai datato, risale, infatti, al 22 luglio 2008 . La Lembi ha respinto le critiche mosse di disinteresse alla causa tibetana e ha formalmente preso l’impegno di portare avanti la questione insieme all’Associazione Italia-Tibet.

– A Franco Grillini, consigliere regionale IDV, è stato chiesto di rispondere in merito a ciò che la Regione Emilia Romagna può fare a livello politico ed economico .

Per il consigliere sono importanti queste azioni. Innanzitutto informare sulla questione tibetana come violazione dei diritti umani fondamentali violati. La situazione tibetana porta a parlare della questione cinese, del potere del suo commercio, della globalizzazione brutale. La Cina è una dittatura che deteriora il mercato e influenza le alleanze politiche (vedi il caso Pisapia a Milano in odore di EXPO’ ).

Grillini si è impegnato a portare in Consiglio regionale una mozione Tibet che non preveda solo un sostegno morale alla causa, ma anche il reperimento di fondi per progetti a sostegno del popolo tibetano

Ha moderato il dibattito in modo acuto e preciso Marco Lombardo, responsabile alla politiche estera del PD di Bologna. Lombardo ha definito i tibetani un popolo di resistenti ed eroi,un popolo ora meno “lontano”da noi e la cultura del Tibet un tesoro da preservare che ci riguarda molto da vicino e che ci cambia nel conoscerlo.

In vari momenti della serata, Lombardo ha tenuto  a sottolineare come sia necessario una continuità di dialogo e come la buona politica possa contribuire a questo.

Le foto

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Stefania Ricci Maccarini