COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET SUL CONVEGNO “TIBET, UNA CIVILTA’ FERITA”

21 Ottobre 2012. Folla stipata ieri sera alla sala Orsa Maggiore del CNA di Treviso dove si è svolto in perfetto orario il convegno “TIBET, UNA CIVILTÀ FERITA”. La sala era ben allestita con documenti e fotografie sul Tibet e con le immagini dei 57 tibetani che si sono immolati col fuoco negli ultimi due anni.
I relatori che si sono avvicendati hanno stigmatizzato energicamente i contenuti, dal loro punto di vista pesantemente propagandistici, della mostra “Tibet. Tesori dal Tetto del Mondo”.
La serata e’ iniziata con la proiezione di un filmato commentato dal Presidente dell’Associazione Italia Tibet, Claudio Cardelli, dove si sono potute vedere, oltre a filmati storici dell’invasione cinese e scene della diaspora tibetana in India, anche le agghiaccianti immagini delle auto immolazioni col fuoco attraverso le quali i tibetani da due anni chiedono al mondo una maggiore attenzione al problema irrisolto dell’occupazione illegale del Tibet.
La Presidente uscente della Comunità Tibetana in Italia, Kalsang Dolkar, visibilmente commossa, ha manifestato tutta la sua indignazione e dispiacere per le affermazioni del curatore della mostra nei riguardi del Dalai lama, del buddismo del Tibet e della storia politica del Paese delle Nevi presentato come un perenne suddito della Grande Cina. Falsità che sono state ribadite dall’emozionante intervento dello scrittore Carlo Buldrini, vissuto per oltre trent’anni in India a stretto contatto con i tibetani esuli.
Buldrini ha sottolineato il valore etico e l’efficacia della lotta non violenta di ispirazione gandhiana dei tibetani di oggi, ribadendo il fallimento della pur ragionevole “via di mezzo” , proposta dal Dalai Lama da oltre 25 anni, a causa della intransigente e ottusa posizione cinese.La serata e’ terminata con gli interventi molto efficaci, e ironici, di Sangpo Tenzin che ha parlato degli aspetti principali della religione tibetana, e di Tenzin Thupten, che ha denunciato, dati alla mano, le menzogne del regime cinese sullo sbandierato “benessere” dei tibetani di oggi e messo in guardia l’attentissima platea sulle politiche e sulle modalità della Cina fuori dai suoi confini.
Per oltre due ore e mezzo il pubblico ha mantenuto una alto livello di attenzione e moltissime sono state le espressioni di gratitudine e compiacimento per questa iniziativa.Sabato mattina all’apertura della mostra diversi tibetani e alcuni esponenti dell’ Associazione Italia Tibet si sono presentati alla biglietteria ed hanno visitato le sale della mostra.
In particolare l’area “politica” ( fortuna che la mostra doveva essere un evento culturale…) ha suscitato le vivaci e indignate reazioni della Sig.ra Dolkar e della Presidente delle Donne Tibetane in Italia, Signora Tenzin Khando, che non ha mancato di esternarle al curatore stesso Sig. Madaro, dando luogo ad un accanito battibecco. Il curatore che è apparso irriducibile nelle sue posizioni, ha accusato la signora Khando di non seguire gli “insegnamenti” del Dalai lama, apparendo a suo avviso poco conciliante e polemica; insinuazione perfettamente in linea con il tentativo di strumentalizzazione messo in atto con la mostra attraverso l’esposizione dei documenti che secondo Madaro proverebbero la sudditanza e la complicità dei Dalai Lama con Pechino.

Dopo l’episodio della amichevole e conciliante sciarpa bianca, da molti giudicata “sorprendente” , offerta ieri dal Vicepresidente della Comunità tibetana in Italia, Santu Lama Jinpa , questa mattina il curatore della mostra si è trovato di fronte dei tibetani sicuramente feriti e non disponibili a nessun compromesso nei confronti della VERITA’ che questa mostra tace vergognosamente.

Per Associazione Italia-Tibet
Claudio Cardelli – Presidente

Gli interventi dei relatori del convegno “Tibet, una civiltà ferita” saranno disponibili nei prossimi giorni sul nostro sito
LE FOTO
noname
noname-1 noname-2 noname-3 noname-4 noname-6