Consigli per i visitatori

Formalità d’ingresso nella Regione Autonoma Tibetana
Per entrare nella “Regione Autonoma Tibetana”, in aggiunta al normale visto d’ingresso in Cina è richiesto uno speciale permesso che, finora, non è concesso a chi intende compiere un viaggio individuale. La notizia, recentemente diffusa, che anche i singoli viaggiatori possono ottenere questo permesso non è corretta. E’ probabile che una normativa in tal senso entri in vigore a breve, forse anche entro il 2004.
Per accedere alle altre aree abitate da popolazioni di etnia e cultura tibetana, cioè alle regioni che costituivano il Tibet storico ma che oggi si trovano al di fuori della Regione Autonoma, è sufficiente invece possedere il normale visto d’ingresso in Cina.
È importante ricordare che il territorio della Regione Autonoma è strettamente controllato e governato da severi regolamenti che possono cambiare senza preavviso. In occasioni particolari, come in ricorrenza di alcuni anniversari politici o nell’imminenza di visite di uomini politici importanti, i permessi d’ingresso o l’estensione dei visti possono non essere concessi. Alcune aree possono essere improvvisamente chiuse al turismo anche a causa di attività politiche locali. E’ quindi importante che il viaggiatore, soprattutto se non in gruppo, si informi prima e durante il viaggio della situazione esistente nelle zone che intende visitare e dei regolamenti in esse applicati.

All’interno della T.A.R.
Il problema delle guide turistiche
Viaggiare con una guida locale è il modo migliore per vedere il paese anche se le guide turistiche tibetane sono guardate con sospetto dalle autorità e tenute sotto stretta sorveglianza. E’loro proibito parlare con gli stranieri di argomenti politici o inerenti al nazionalismo. Sono tenute ad esprimersi secondo i dettami della propaganda di stato, pena la perdita del posto di lavoro. In presenza della vostra guida o del vostro autista evitate quindi di parlare di politica o di argomenti potenzialmente pericolosi, anche se i vostri accompagnatori non sono direttamente coinvolti nel discorso: alla fine di ogni viaggio sono sottoposti a interrogatori e, per la loro sicurezza, è meglio che non conoscano il contenuto di certe discussioni.
Vi potrete comunque imbattere in guide tibetane desiderose di affrontare con voi questi argomenti e di rispondere in modo approfondito alle vostre domande. Siate sempre molto cauti perché queste conversazioni rappresentano un pericolo. Fate attenzione a dove vi trovate e alle persone che si trovano nelle vicinanze. La rete di sicurezza cinese è capillare, con telecamere, polizia in borghese e agenti che pattugliano i principali luoghi di attrazione turistica.
A partire dal 2003, le autorità governative, adducendo come pretesto la migliore conoscenza delle lingue straniere, hanno iniziato a sostituire le guide tibetane e, ove possibile, anche gli autisti, con personale cinese. L’arrivo a Lhasa di un primo gruppo di cento guide provenienti da ventitré differenti province, regioni e municipalità cinesi è stato annunciato il 16 aprile 2003 dall’agenzia Xinhuanet. Nel giro di un anno, più di centocinquanta guide tibetane hanno perduto il posto di lavoro in quanto sospettate di coinvolgimento in attività politiche. E’ sufficiente che un tibetano si rechi in India, dove vive il Dalai Lama, per essere tacciato di separatismo e diventare oggetto di discriminazioni. Nel 2002, è stato chiesto alle guide tibetane di presentare un documento ufficiale attestante la loro totale estraneità alla partecipazione a viaggi in India.
Quando programmate le vostre escursioni, insistete per avere una guida e un autista tibetani. La costante richiesta di personale tibetano contribuirà a far desistere i cinesi dai licenziamenti. Le vostre richieste siano cortesi ma decise e, se possibile, rivolte ai massimi livelli gerarchici.



Alcuni suggerimenti pratici

Evita di:
– Viaggiare con un gruppo numeroso e organizzato
– Alloggiare in hotel di proprietà cinese
– Usare guide e operatori turistici cinesi
– Comprare antichità
– Comprare prodotti fatti con animali selvatici, specialmente lo “shatoosh”, la lana dell’antilope tibetana
– Frequentare ristoranti e fare acquisti in negozi cinesi
– Lasciare offerte in punti prestabiliti all’interno degli istituti religiosi: vi sono buone probabilità che il denaro finisca nelle tasche delle autorità cinesi

Cerca di:
– Viaggiare individualmente o in piccoli gruppi
– Lasciare le donazioni sugli altari o consegnale direttamente ai monaci o alle monache
– Fare donazioni ai pellegrini provenienti dalle province tibetane
– Cercare di utilizzare guide tibetane ben informate o staff di operatori turistici tibetani
– Presta attenzione all’ambiente quando fai trekking e non inoltrarti in aree remote
– Considera attentamente le implicazioni negative che potrebbero derivare dal parlare o regalare oggetti ai tibetani, incluse fotografie del Dalai Lama. Non chiedere informazioni circa la situazione dei diritti umani
– Prima di partire informati sulla situazione esistente all’interno del paese.



Sicurezza personale

Nel complesso, la Regione Autonoma è un paese sicuro per i turisti; forse, il problema più serio è l’altitudine e i suoi effetti. In passato si sono verificati alcuni incidenti tra ufficiali di sicurezza e turisti occidentali, spesso dovuti alle eccessive tariffe dei posti di controllo. Quando tratti con ufficiali di sicurezza usa sempre la massima discrezione.
La legge statale del 1987 sulle manifestazioni pubbliche non riguarda gli stranieri. Nel maggio 1994, a tre turisti testimoni delle dimostrazioni avvenute a Lhasa furono confiscati i passaporti. Nel settembre 1995, un turista alloggiato all’Holiday Inn fu espulso dal Tibet per aver mandato dall’hotel un fax in cui veniva menzionata l’esplosione di una bomba. La polizia cinese intercettò il fax, arrestò il turista irrompendo nella sua camera d’albergo in piena notte, lo detenne per 48 ore e poi lo espulse. Una coppia americana fu arrestata ed espulsa per aver regalato a un monaco del monastero di Tashilhunpo una cassetta dove era registrato un discorso del Dalai Lama.