KATHMANDU: MONACO TIBETANO SI DA’ FUOCO NEL CENTENARIO DELL’INDIPENDENZA TIBETANA. UN’IMMOLAZIONE IN TIBET IL 3 FEBBRAIO

Kathmandu_13

Dharamsala, 13 febbraio 2013. Un monaco tibetano il cui nome non è ancora conosciuto si è dato fuoco oggi a Kathmandu, nelle vicinanze dello stupa di Bodhnat, cuore della capitale nepalese. La foto pervenuta lo mostra avvolto dalle fiamme. E’ stato ricoverato all’ospedale e non sono per ora note le sue condizioni.

Testimoni oculari riferiscono di averlo visto entrare nel bagno di un caffè. Un cameriere ha detto che il monaco appariva calmo, “uno dei tanti tibetani che in questi giorni vengono a Bodhnat”, ha dichiarato.  Quando è uscito si è dato fuoco e, prima di cadere a terra, ha compiuto correndo alcuni passi gridando slogan anticinesi. Nel bagno sono stati rinvenuti una bottiglia di kerosene, una borsa e una giacca.

E’ arrivata soltanto oggi la notizia dell’autoimmolazione, in Tibet, di Lobsang Namgyal, un monaco trentasettenne del monastero di Kirti. Il fatto risale al 3 febbraio. Riferiscono i monaci del monastero di Kirti in India che Lobsang Namgyal si è dato fuoco davanti all’ufficio di polizia di Dzoge ed è morto all’istante. Non si hanno al momento altri particolari. Il numero degli eroi tibetani sale quindi a cento, centouno se teniamo conto anche della morte del diciassettenne Jigjey Kyab, morto il 19 gennaio a causa del veleno ingerito prima di darsi fuoco.

Oggi, 13 febbraio, ricorre il centesimo anniversario della proclamazione dell’indipendenza tibetana da parte del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso. Costretto a rifugiarsi in India – dal 1910 al 1912 – in seguito all’invasione del Tibet da parte della dinastia Manchu, fece ritorno in patria dopo la caduta, nel 1911, dei Manchu e la conseguente liberazione del Tibet. Con il suo storico proclama, Thubten Gyatso dichiarò la totale indipendenza del Tibet, indipendenza di cui il paese godette per i successivi trent’anni, fino all’invasione cinese.

Dharamsala_11_febbraio

E oggi, non solo è “Lhakar”, il “mercoledì bianco” in cui ogni tibetano riafferma l’unicità della propria cultura, ma è anche il terzo giorno, forse il più importante, delle celebrazioni del Losar, il nuovo anno tibetano iniziato lunedì 11 febbraio. Manifestazioni di protesta e di solidarietà con i tibetani all’interno del Tibet hanno segnato questo Losar che l’Amministrazione Tibetana ha voluto fosse ricordato senza i consueti, tradizionali festeggiamenti. Le comunità dei profughi, da Dharamsala a Delhi, da Pokhara a Kathmandu, in Nepal, si sono riuniti in preghiera nei templi, hanno organizzato veglie e osservato un giorno di digiuno in segno di vicinanza e partecipazione alle sofferenze dei loro connazionali in Tibet.

Fonti: Phayul – ITN