Pechino, 14 Ottobre 2008 – Il tribunale della Prefettura di Chamdo (Tibet orientale) ha condannato otto monaci, di età compresa tra i 19 e 31 anni, a pene detentive variabili tra i cinque anni e l’ergastolo con l’accusa di aver fatto esplodere una bomba artigianale nell’edificio che ospita gli uffici governativi della città di Gyanbe, a oltre 1.300 chilometri la Lhasa. Due religiosi, Gyurmey Dhondup e Kalsang Tsering, sono stati condannati al carcere a vita. I fatti risalgono al 23 marzo scorso, nei giorni immediatamente successivi alle proteste di Lhasa. Contattato telefonicamente, Gang Weilai, il giudice che ha emesso la sentenza, ha dichiarato che i monaci, tutti appartenenti al monastero di Tongxia, si sono dichiarati colpevoli e non hanno fatto ricorso in appello. La stampa cinese non ha tuttavia precisato se l’edificio sia stato danneggiato o se vi siamo stati morti o feriti.
Nel denunciare l’accaduto, il gruppo Free Tibet Campaign ha reso noto che nel corso del processo è stato impedito l’ingresso in aula agli avvocati e ai parenti degli imputati.