Dharamsala, 11 giugno 2013. Una monaca tibetana si è autoimmolata con il fuoco attorno alle 17.00 (ora locale) a Tawo, nella regione del Kham. La religiosa non è stata ancora identificata né si hanno notizie sulle sue condizioni. Fonti tibetane riferiscono che è stata ricoverata all’ospedale della contea di Dartsedo senza specificare se il suo ricovero è stato operato dai residenti o dalla polizia cinese.
Le forze di sicurezza hanno immediatamente tagliato ogni comunicazione rendendo impossibile la diffusione dei particolari di questa nuova autoimmolazione che porta a 119 il numero delle proteste estreme della popolazione tibetana contro l’occupazione cinese (nella foto i ritratti degli autoimmolati esposti al Lagyal Ri, luogo di pellegrinaggio nei pressi dell’abitazione del Dalai Lama a Dharamsala). In tutta l’area sono stati anche imposte severe restrizioni al movimento della popolazione.
La monaca si è data fuoco nei pressi del monastero di Nyatso dove in questi giorni almeno 3000 religiosi tibetani provenienti da oltre 50 monasteri della regione e appartenenti alle diverse scuole del Buddismo sono riuniti per l’annuale, importante sessione di dibattito. L’incontro, della durata di dieci giorni, è iniziato nella giornata di ieri.
La zona di Tawo è stata teatro, il 15 agosto 2011, dell’immolazione di Tsewang Norbu, un monaco ventinovenne del monastero di Nyatso e, il 3 novembre 2013, di Palden Choetso, una monaca trentacinquenne del monastero di Gaden Choeling.
Fonti: Phayul – The Tibet Post