17 giugno 2013. La monaca tibetana che il giorno 11 giugno si era autoimmolata a Tawu, nell’omonima contea, è deceduta il 14 giugno all’ospedale di Darstedo dove era stata ricoverata. Si chiamava Wangchen Dolma e aveva 31 anni. Si era data fuoco all’esterno del monastero di Nyatso dove erano convenuti oltre 3000 monaci per un’importante sessione generale di dibattito vietata lo scorso anno dalle autorità cinesi.
A causa della totale interruzione di ogni forma di comunicazione seguita alla protesta, per tre lunghi giorni non sono pervenute notizie circa le generalità della monaca e le sue condizioni di salute. Il corpo di Wangchen Dolma è stato cremato dalle autorità che si sono rifiutate di consegnare alla famiglia le ceneri, hanno impedito che fossero compiute le rituali cerimonie funebri e hanno vietato ogni visita di amici e parenti. Ai familiari è stato ingiunto di non avere contatti con persone che potessero fornire qualche notizia e di non recarsi al monastero di Nyatso.
Il 13 giugno, l’organizzazione Free Tibet ha dato conferma della condanna a due anni di carcere inflitta a due cantanti tibetani, Pema Trinlay, 22 anni, e Chakdor, 32 anni, di Ngaba, rei di aver pubblicato un album di canzoni intitolato “Il dolore di una ferita aperta”. I dodici brani contenuti nell’album inneggiano al Dalai Lama e al coraggio dei tibetani che hanno dato la loro vita immolandosi con il fuoco per la libertà del Tibet. Chakdor è vicino parente di Jopa, il nomade ventiquattrenne immolatosi a Lhasa nell’agosto 2012.
Fonte: Free Tibet News Release