2 settembre 2013 (Phayul). I tibetani della contea di Zatoe, nella provincia del Qinghai, saranno oggetto di “gravi misure” se riprenderanno le proteste contro le attività minerarie in atto nell’area. Questo l’ultimatum delle autorità locali dopo l’arrivo a Zatoe, lo scorso mese, di circa 500 minatori cinesi la cui presenza aveva provocato l’indignazione e le proteste di oltre 4000 tibetani che avevano cercato di bloccare i lavori definiti “illegali”. Negli scontri con le forze di sicurezza molti tibetani erano rimasti feriti.