15 settembre 2014. Il Parlamento Tibetano in Esilio, riunito in sessione da sabato 13 settembre (nella foto), ha chiesto al Primo Ministro indiano Narendra Modi di sollevare la questione del Tibet con il Presidente cinese Xi Jinping in visita ufficiale in India dal 17 al 19 del corrente mese. “Ho chiesto che l’India affronti il problema della crisi di frontiera e riaffermi in modo chiaro la sua posizione e il suo sostegno alla soluzione della questione tibetana”, ha dichiarato Penpa Tsering, Presidente del Parlamento in Esilio.
Il 1° settembre il quotidiano Times of India aveva pubblicato la notizia che il Presidente cinese avrebbe affrontato con le autorità indiane la questione dell’esistenza del governo tibetano in esilio e del ruolo dello stesso Dalai Lama, leader spirituale tibetano. “Il governo tibetano in esilio svolge attività politiche contro la Cina. L’India dovrebbe mantenere le sue promesse e aderire alla “one-China policy” senza dare importanza alle forze che cercano di dividere il paese”: queste le parole pronunciate da Ma Jiali, esponente del China Institute of Contemporary International Relations. Ma Jiali aveva inoltre auspicato la discussione con i leader indiani della questione della chiusura dello stesso governo in esilio di Dharamsala e aveva definito l’Approccio della Via di Mezzo “un’indipendenza mascherata”.
“Riponiamo completa fiducia nel governo indiano che ha sempre offerto aiuto ai tibetani e che non mancherà di aiutarci per il futuro” – ha affermato Penpa Tsering. Quando il Presidente Xi visiterà l’India continueremo a riporre le nostre speranze in questo paese”.
Il Presidente del Parlamento Tibetano ha chiesto ai leader cinesi di considerare con maggiore attenzione la causa tibetana e, in particolare, a Xi Jinping di verificare personalmente la situazione esistente all’interno del Tibet al fine di trovare il modo di risolvere la crisi esistente. Il Parlamento tibetano, attraverso l’Ambasciata cinese a New Delhi, ha inviato a Xi Jinping una lettera in cui chiede alle autorità di Pechino di consentire a un membro del Parlamento tibetano di recarsi in Tibet per verificare se il paese è ora veramente il paradiso che la Cina asserisce essere diventato. Nessuna risposta è al momento arrivata a Dharamsala.
A soli due giorni dalla visita di Xi Jinping in India, è giunta oggi notizia dello sconfinamento di truppe cinesi nell’area di Chumur, in Ladak, dove sabato 13 settembre soldati cinesi avrebbero eretto alcune tende all’interno del territorio indiano. Ieri, domenica 14 settembre, circa trecento soldati cinesi avrebbero circondato un centinaio di soldati indiani impedendone il movimento. L’India ha inviato nell’area una settantina di appartenenti alla polizia di frontiera indo-tibetana.
Fonte: Phayul – Tibet Sun