PUNTO PER PUNTO LA RISPOSTA DI TSEWANG YESHI ALLE ACCUSE CONTENUTE NELL’ARTICOLO PUBBLICATO DAL CORRIERE DELLA SERA DEL 15 FEBBRAIO 2015

di Tsewang Yeshi, Direttore del Tibetan Children’s Village di Daharamsala

A – Circa l’affermazione dell’esistenza di documentazione registrata all’adozione autorizzata: tutti i nostri registri provano che la coppia era uno SPONSOR del bambino e niente più di questo. Apprendiamo ora che questa coppia ha la cattiva abitudine di registrare documenti di nascosto e sfacciatamente, senza il dovuto consenso e permesso da parte delle autorità o individui autorizzati. Per non parlare della loro abilità nel manipolare e totalmente stravolgere i documenti a loro esclusivo vantaggio. In breve, non ho mai dato il permesso o detto alcunché che potesse documentare ciò che essi affermano. Ne sono totalmente all’oscuro. Inoltre confermo che quanto il nostro sito web riporta circa le adozioni è assolutamente corretto.

B – Circa i nostri due ex studenti che vivono negli Stati Uniti: i due ex studenti in questione sono fratelli. Il TCV non ha nulla a vedere con la loro adozione negli Stati Uniti. Entrambi hanno lasciato il TCV spontaneamente dopo aver raggiunto la maggiore età. I documenti in nostro possesso, che saremo lieti di produrre se e quando richiesto, ne rendono testimonianza. Abbiamo le prove.

C – Circa il JJAct: Il TCV è fondamentalmente un’organizzazione scolastica che provvede alle esigenze e all’educazione dei bambini tibetani in esilio. A differenza di altri, i bambini orfani che arrivano al TCV non sono bambini abbandonati. Ci sono affidati da un parente prossimo, ad esempio da uno zio, da una zia o dai nonni, perché siano cresciuti ed educati e la richiesta di ammissione è accompagnata da una lettera da parte degli insediamenti tibetani di appartenenza o degli uffici sociali che restano quindi i custodi legali del bambino. Secondo un’antica usanza della Comunità Tibetana, il bambino rimane sotto la custodia legale del parente più prossimo o del suo genitore biologico. Il TCV rispetta questa tradizione e non chiede mai la custodia legale del minore. Per questo il TCV non è registrato nel JJ Act (NdT: il Juvenile Justice Act del 2000, che registra le “istituzioni per la cura dei bambini”). In realtà non abbiamo i requisiti per tale registrazione data la più ampia natura e il più ampio fine del nostro lavoro. Registrati come Ente Sociale/Educativo, ottemperiamo a tutti i requisiti della legge indiana. Il TCV esiste da 55 anni e non abbiamo mai avuto lamentele. Nel RELIEF ORDER della corte non vi è nulla contro il TCV in quanto organizzazione.

D – Circa la denuncia dei due ex studenti: Ovviamente sono stati influenzati dalla coppia che deve averli ben pagati, offrendo loro anche il viaggio in India. Al contrario, abbiamo le prove della falsità di quanto affermano. Le punizioni corporali sono state bandite dal TCV da decenni. Poiché le nostre scuole sono affiliate alla CBSE, seguiamo le sue normative così some tutte le altre scuole indiane. E’ una questione di legalità e non possiamo ignorarla. Inoltre è nostro costante impegno tenere in grande considerazione i DIRITTI DELL’INFANZIA.

Tsewang Yeshi – Direttore del Tibetan Children’s Village di Dharamsala