13 maggio 2015. Una nuova violentissima scossa di terremoto ha colpito ieri mattina il Nepal, già in ginocchio dopo il sisma dello scorso 25 aprile. I racconti e le immagini arrivate descrivono i crolli delle abitazioni – sono collassate le strutture già pericolanti e molte di quelle ancora agibili – e parlano di nuovi morti e feriti.
La scossa ha avuto il suo epicentro a Namche Bazar, piedi del Monte Everest, a 83 chilometri a nord est di Kathmandu, e a 22 km dalla città cinese di Zham, nei pressi del confine con Nepal. Il bilancio provvisorio fornito dal governo nepalese parla di 65 morti e oltre 1900 feriti ma è difficile immaginare quale sia la situazione e quante saranno le vittime destinate ad accrescere il numero già impressionante degli oltre 8.000 morti accertati dopo il terremoto del 25 aprile.
Oltre che nella capitale il terribile tremore della terra è stato avvertito anche a New Delhi e persino in Bangladesh, nella capitale Dacca. In India i morti accertati sarebbero 17 di cui 10 nello stato del Bihar. Tra le 10 vittime, un operaio è morto in un cantiere edile nel distretto di Siwan, mentre una bambina non è riuscita a fuggire in tempo da un edificio crollato nel distretto di Patna. Dodici altri bambini sono rimasti feriti in una scuola nel distretto di Darbhanga. Il premier Narendra Modi, intanto, ha convocato una riunione di urgenza e chiesto alle autorità locali di rimanere in allerta.
Non si hanno al momento notizie riguardanti la comunità tibetana in Nepal. Il sito tibetano Phayul riporta la notizia dell’aiuto offerto alla popolazione nepalese e tibetana dai monaci del monastero Bon Triten Norbutse, di Swayambhunath. Riferisce il sito che i monaci si stanno prodigando per offrire riparo, assistenza medica e cibo ai sopravvissuti. Sono inoltre impegnati nel lavoro incessante di rimozione delle macerie.
Prosegue la raccolta fondi a favore della popolazione nepalese della Valle del Langtang promossa dall’Associazione Italia-Tibet assieme all’Associazione Tara Dewa Onlus. Nel giro di poco più di due settimane sono stati raccolti oltre 32.000 Euro e i primi aiuti sono già arrivati a destinazione e sono in corso di distribuzione direttamente nelle mani dei più bisognosi, i superstiti dei villaggi del Langtang di cui siamo in grado di allegare alcune immagini.
Rinnoviamo pertanto l’invito a tutti coloro che non avessero ancora provveduto all’invio del loro contributo, in base alle proprie disponibilità, di voler provvedere al più presto, pregandovi inoltre di farvi portavoce della nostra iniziativa presso i vostri amici e di tutti quanti che ve ne faranno richiesta.
Gli aiuti raccolti, necessari per queste prime settimane di emergenza e con il monsone alle porte, risulteranno indispensabili nel medio e lungo termine per continuare a supportare la popolazione disastrata – magari cooperando alla ricostruzione dei villaggi scomparsi, anche quando i riflettori dei media si saranno spenti su questa immane tragedia. Noi ci saremo ancora !!
Tra le numerose iniziative destinate alla raccolta dei fondi segnaliamo l’incontro di solidarietà che si terrà giovedì 14 maggio presso il centro E. Balducci di Zugliano (Udine). Il denaro raccolto servirà a supportare la onlus Tara Dewa che opera nella valle di Langtang (che più di altre zone sta soffrendo il suo isolamento e la mancanza di aiuti) e alcuni presidi medici e ambulatori gestiti dai monaci Sakya in Nepal. La serata è stata organizzata dal gruppo Sakya in Friuli con la collaborazione dall’associazione Italia-Tibet.