TIBET, IL CAPO DELLA POLIZIA AI TIBETANI: “IMMOLATEVI SE VOLETE”

8 luglio 2015. “Immolatevi se volete”: queste le parole rivolte dal vice governatore e capo della polizia della Contea di Tawu (Tibet orientale – Regione del Kham) a una delegazione di tibetani che chiedevano il rilascio dei compatrioti arrestati dopo l’autoimmolazione di Tenzin Gyatso, 35 anni, deceduto lo scorso 20 maggio.

La frase è stata pronunciata il 22 maggio ma solo ieri il gruppo di sostegno Free Tibet, confermando la notizia, ha reso noto il nome del cinico funzionario. Si tratta di Gong Jansheng, di etnia tibetana e capo della polizia della città di Tawu. “Se lo ritenete opportuno, potete anche fornire la benzina a chi protesta”, ha aggiunto rifiutando il rilascio dei tibetani in carcere.

A Tawu, il 20 maggio, molti tibetani erano stati picchiati e arrestati da forze paramilitari cinesi accorse in massa nella città dove i tibetani intendevano celebrare l’ottantesimo compleanno del Dalai Lama. La brutalità dell’intervento aveva spinto Tenzin Gyatso ad immolarsi in segno di protesta. Due giorni dopo, diversi capi villaggio e alcuni monaci del vicino monastero di Nyitso si erano recati in delegazione dal capo della polizia spiegando che i tibetani sceglievano la morte a causa della repressione cinese e delle sofferenze.

Fonte: Free Tibet Press Release