Genova, 1-6 settembre 2015
A Genova, dall’1 al 6 settembre, nella prestigiosa cornice di Palazzo Ducale e nell’ambito delle celebrazioni organizzate all’interno dell’Anno del Dalai Lama, si terrà la tappa genovese di Padiglione Tibet. La Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana in collaborazione con il Centro genovese Drol-Kar Sabsel Thekchong Ling, il Padiglione Tibet e il progetto L’Eredità del Tibet, organizzano una serie di iniziative per rendere omaggio al Dalai Lama nell’anno del suo 80° genetliaco.
Il tema centrale dell’avvenimento genovese sarà la costruzione di un mandala, che
rappresenta l’impermanenza insita nelle leggi dell’Universo buddhista, e sarà il supporto di iniziative artistico-culturali di vario genere:
- l’evento d’Arte Contemporanea Padiglione Tibet
(presentato recentemente a Venezia), sala Munizioniere
- proiezioni di film ed esposizioni di fotografie sul Tibet,
sala Ducale Spazio Aperto
- presentazione del libro di Piero Verni e Giampietro Mattolin, Tulku, le incarnazioni
mistiche del Tibet,
sala Camino
- inoltre, per cercare di fornire un quadro realistico della civiltà tibetana, alcuni artisti e artigiani tibetani hanno formato un gruppo di 14 persone (pittori di tangka,
esperti dell’intarsio ligneo, tessitori di tappeti, scultori) in grado di allestire un
evento nel corso del quale produrre le loro opere d’arte e consentire al pubblico di
seguire, momento per momento, le varie fasi della lavorazione. Esperienza unica,
realizzata in Italia per la prima volta.
Il padiglione per il paese che non c’è, progetto ideato e curato da Ruggero Maggi per il Comitato Padiglione Tibet, si pone l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana e di coinvolgere il sistema Arte per non far dimenticare la realtà dell’universo tibetano. Proponendo installazioni di forte impatto emozionale e coinvolgendo artisti del mondo della pittura, tra cui Gillo Dorfles e il Premio Nobel Dario Fo, della scultura, della performance, del video e della musica, dal 2011, anno della sua realizzazione come evento parallelo alla Biennale di Venezia, Padiglione Tibet ha creato un ponte sensibile tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale e un luogo fisico, reale e tangibile di incontro tra le differenti anime che lo compongono: artistica, sociale e culturale, religiosa.