26 gennaio 2016. In segno di lealtà e devozione al loro leader spirituale i tibetani all’interno del Tibet stanno pregando per la pronta guarigione del Dalai Lama, dalla scorsa settimana ricoverato presso la Mayo Clinic di Rochester (USA) per una terapia alla prostata.
Le immagini pervenute e pubblicate nei social network mostrano migliaia di tibetani, laici e religiosi (nella foto), mentre pregano per la salute del Dalai Lama all’esterno del monastero di Chakri, nella regione di Tehor (Kham). All’ingresso del monastero è visibile un grande ritratto del leader spirituale tibetano. Ai lati, moltissime Khata, le tradizionali sciarpe bianche di buon auspicio. Allo stesso modo, in tutto il mondo, i tibetani stanno pregando e partecipando a cerimonie per la lunga vita del Dalai Lama.
Rassicuranti le notizie che arrivano dagli Stati Uniti: i medici della Clinica Mayo hanno fatto sapere che le condizioni di salute del Dalai Lama non sono preoccupanti e che il leader tibetano, dopo le terapie e un periodo di riposo, guarirà completamente e potrà fare ritorno a Dharamsala. “I medici non sono preoccupati” – ha dichiarato un portavoce della clinica. “Sua Santità è in cura per un disturbo alla prostata assolutamente normale per una persona della sua età”.
Nel frattempo, Lobsang Sangay, Primo Ministro del governo tibetano in esilio, ha condannato la pubblicazione della “lista degli autentici Buddha viventi” stilata la scorsa settimana dal governo cinese. “Sono certo che le autorità cinesi ritengono di avere il diritto di controllare il sistema delle reincarnazioni dei lama” – ha affermato Lobsang Sangay – ma la Cina non ha né la legittimità né la credibilità per interferire nelle questioni che attengono alla sfera spirituale”. La sezione indiana dell’organizzazione Students for a Free Tibet ha lanciato una campagna di raccolta firme contro la lista. La petizione sarà inviata alle competenti autorità di Pechino e a tutte le ambasciate cinesi nel mondo.
Fonte: Phayul