7 marzo 2016. Nel corso di una conferenza stampa congiunta, il Primo Ministro tibetano Lobsang Sangay e Penpa Tsering, presidente del Parlamento tibetano in esilio, hanno chiesto scusa al Dalai Lama e al popolo tibetano per le intemperanze che hanno segnato la campagna elettorale per l’elezione del nuovo “Sikyong”.
“Il 23 marzo, nel corso della celebrazione del centenario del Ment-See-Khang (l’Istituto di Medicina Tibetana), il Dalai Lama ha espresso la sua preoccupazione per il declino del comportamento morale mostrato dai candidati nel corso della campagna elettorale e per il nostro improvvido contegno”, ha affermato Penpa Tsering. “Lo stesso Oracolo di Stato ha censurato la nostra condotta e quella dei nostri sostenitori, condotta che ha profondamente rattristato il Dalai Lama. Per questi motivi chiedo scusa a Sua Santità dal profondo del mio cuore. Quel che è stato è stato, purtroppo non possiamo cambiare gli eventi. Le elezioni sono terminate, ora dobbiamo guardare al future”. Ha quindi chiesto ai suoi sostenitori di porre fine alle polemiche imperversanti sui social media circa la possibile manipolazione della trascrizione delle parole dell’Oracolo di Stato: “E’ davvero increscioso che perfino dei ed oracoli siano stati coinvolti in questo caso”.
Dello stesso tenore anche le parole di Lobsang Sangay, prossimo ad essere rieletto alla carica di Sikyong. Nel corso della conferenza stampa ha fatto appello all’unità di tutti i tibetani esortandoli a porre fine ad ogni comportamento negativo connesso alla campagna elettorale e ha esortato all’armonia e alla realizzazione della visione del Dalai Lama. “Le elezioni sono terminate. Nel corso della campagna elettorale si sono verificati alcuni spiacevoli episodi, fonte di amarezza per tutta la comunità. Vi porgo le mie scuse più sincere”.
I due candidati alla carica di Sikyong si sono scusati anche con i tibetani all’interno del Tibet. Con una stretta di mano, in segno di amicizia e responsabilità, hanno chiuso la conferenza stampa.
Fonte: The Tibet Post