“Quando, la prossima settimana, gli esperti in materia di cambiamenti climatici si incontreranno a Barcellona, prima del summit di Copenhagen (10 – 12 dicembre 2009), non dovranno dimenticare di prestare maggior attenzione al dramma in atto nelle regioni himalayane”, si legge nell’articolo.
Nel territorio himalayano hanno origine i più importanti fiumi asiatici che forniscono acqua a milioni di persone e svolgono un importante ruolo nella circolazione atmosferica globale, nell’irrigazione e nella produzione di energia elettrica. La neve e il ghiaccio della regione – chiamata anche il “Terzo Polo” – alimentano la maggior concentrazione di fiumi di tutto il mondo. Lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico e dell’Antartico provocherà l’innalzamento del livello degli oceani. Lo scioglimento dei ghiacci e delle nevi dell’Himalaya, unitamente al cambiamento della natura delle precipitazioni piovose, avrà conseguenze disastrose per milioni di persone (per l’esattezza un miliardo e trecentomila) che vivono grazie all’acqua dei fiumi che hanno origine nella regione.
Un segno del cambiamento del clima è costituito dal mutamento del carattere e della frequenza delle piogge che, assieme alla diminuzione della neve e del ghiaccio, potrebbero mettere a rischio la reperibilità dell’acqua per l’irrigazione con conseguenze catastrofiche per l’agricoltura.
Altri segnali avvertono che il clima è cambiato: per la prima volta, a 3.500 metri, sono apparse le zanzare e al campo base dell’Everest sono comparse le mosche, mai presenti a quell’altezza. I nomadi tibetani sono costretti a spostare le loro mandrie sui pascoli alpini con largo anticipo rispetto al passato e in vaste zone del loro territorio è in atto un processo di desertificazione.
L’articolo si chiude con l’auspicio di una maggior condivisione e ampliamento delle informazioni e di un sistema di monitoraggio tempestivo ed efficace. “Senza il supporto internazionale, il Terzo Polo e i milioni di persone che da esso dipendono rischiano di scomparire”.
Sull’argomento, è stato girato da Michael Buckey il documentario “Meltdown in Tibet”, presentato nel giugno 2009 a Vancouver, in Canada. Un trailer del filmato al sito: