19 ottobre 2017. In concomitanza con l’inizio del 19° Congresso del Partito Comunista apertosi a Pechino il 18 ottobre col discorso del premier Xi Jinping, un gruppo di tibetani appartenenti al Tibetan Youth Congress si sono uniti in protesta a Delhi di fronte all’ambasciata cinese.
In un comunicato stampa, il presidente del TYC Tenzin Jigme si è così espresso: “Non vi è nulla da celebrare poiché sotto l’egida di Xi Jinping sono stati arrestati o sono scomparsi centinaia di difensori dei diritti umani, il centro di studi tibetani di Larung Gar è stato distrutto, Tenzin Delek Rinpoche ucciso in una prigione cinese e Liu Xioabo costretto al silenzio fino al giorno della sua morte”. “La politica di Xi in Tibet è stata un fallimento ed è pericoloso che governi per altri cinque anni. Cogliamo l’occasione dell’inizio del 19° Congresso del Partito per sottolineare il regime dittatoriale di Xi Jinping e chiedere l’intervento dei leader di tutto il mondo ai quali diciamo che Xi non è la soluzione del problema e che il Partito comunista non è la risposta”.
Il 17 ottobre, i rappresentante delle maggiori Organizzazioni non Governative Tibetane, segnatamente il Tibetan Youth Congress, la Tibetan Women’s Association, il National Democratic Party of Tibet, il Gu Chu Sun Movement of Tibet e Students for a Free Tibet, hanno dichiarato, nel corso di una conferenza stampa convocata a Dharamsala, che la situazione in Tibet è andata peggiorando nonostante molte persone in tutto il mondo guardassero alla nuova leadership cinese nutrendo speranze di un miglioramento della situazione dei diritti umani e di una minore durezza della politica cinese in Tibet.
Il comunicato stampa rilasciato dalle cinque organizzazioni denuncia i vari aspetti della repressione cinese in Tibet, comprese le limitazioni alle comunicazioni via internet poste in atto dal 2014 in diverse parti della cosiddetta Regione Autonoma e, a partire dal mese di settembre del corrente anno, in tutto il Tibet. Viene inoltre criticata la politica espansionistica cinese con particolare riferimento alla presenza militare di Pechino nel Mar Cinese Meridionale, causa di preoccupazione per la sicurezza dei paesi confinanti e al progetto di costruzione di strade militari alla frontiera tra Buthan e Tibet, fonte di tensione tra India e China.
Nel discorso di apertura del Congresso, durato tre ore e ventitré minuti, Xi Jinping ha tra l’altro detto che “la Cina non permetterà ad alcun individuo, organizzazione o partito politico di operare per la separazione di qualsiasi parte del suo territorio”.
Fonti: Phayul – The Tibet Post International