Pechino chiede ai buddisti tibetani di rendere omaggio anzitutto al Partito e alla Costituzione

Potala+bandiera cinese12 giugno 2018. Pechino ha chiesto ai buddisti tibetani e ai milioni di cittadini che in territorio cinese praticano una religione di rendere omaggio e venerare in primo luogo il Partito e la Costituzione e solo in seconda battuta le rispettive divinità.

Riferisce il People’s Daily, organo di stampa del Partito comunista, che la scorsa settimana i monaci e le monache della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana hanno completato a Lhasa uno speciale corso di apprendimento delle direttive politiche di Pechino riguardanti la religione e il “socialismo con caratteristiche cinesi”. Ai religiosi tibetani è stato chiesto di essere politicamente “affidabili” e di assumere una posizione “chiara e netta”. “I templi buddisti svolgono un ruolo chiave per quanto attiene alla stabilità del Tibet” – riferisce il quotidiano cinese -, “e questi speciali programmi di apprendimento sono di fondamentale importanza per far conoscere ai monaci e alle monache le direttive di Pechino. Le parole rivolte dai religiosi alla comunità dei praticanti buddisti sono più efficaci di ogni lezione loro impartita dai funzionari del Partito”. Shi Zewu, capo dell’Associazione Buddista in Cina, ha così dichiarato: “I credenti possono esercitare i loro diritti alla libertà religiosa solo nel momento in cui sostengono e difendono la Costituzione”.

Il Tibet Daily, principale organo di stampa governativo della “Regione Autonoma”, riferisce che dall’ottobre 2017 oltre 20.000 funzionari sono stati inviati nei 7.000 templi presenti sull’altopiano tibetano allo scopo illustrare ed esaltare lo spirito del 17° congresso del Partito. Secondo il quotidiano, circa il 95% dei religiosi tibetani ha superato il test attitudinale sulla Costituzione concepito allo scopo di inculcare l’idea che “le leggi della nazione sono al di sopra delle norme religiose”.

Quest’opera di motivazione ideologica non è stata riservata solo ai buddisti tibetani. L’agenzia di stato Xinhua ha reso noto che la Cina ha chiesto a tutte le più importanti associazioni religiose di organizzare incontri e seminari per sensibilizzare i loro seguaci e armonizzare le loro credenze allo spirito della Costituzione. Dall’inizio dell’anno in corso il Partito ha preso in carico la conduzione degli affari religiosi e ha promosso numerose campagne per promuovere l’ateismo e la lealtà al Partito Comunista prendendo posizione contro le religioni, le istanze separatiste delle minoranze e i valori occidentali.

Fonte: Asia Times – CTA