30 ottobre 2018. Nelle prime ore di lunedì 29 ottobre si è spento a San Francisco, all’età di sessantanove anni, Lodi Gyari, figura di primo piano all’interno del movimento tibetano e dal 2002 al 2009 tra gli inviati del Dalai Lama in Cina per discutere una possibile soluzione del problema tibetano.
Nato nel 1949 nel Tibet orientale, Lodi Gyari abbracciò giovanissimo la causa della sua martoriata gente. Fu dapprima direttore di Tibetan Freedom, un giornale in lingua tibetana, e successivamente di Tibetan Review, la prima pubblicazione tibetana in lingua inglese. Nel 1970 fu tra i fondatori di Tibetan Youth Congress, il movimento che tuttora raccoglie e politicamente ispira i giovani tibetani in esilio uniti nella lotta per la pacifica liberazione del Tibet. Eletto presidente del Parlamento Tibetano e successivamente membro del Kashag, Gyari fu un fervente ed appassionato sostenitore dell’Approccio della Via di Mezzo, la linea politica delineata dal Dalai Lama per la soluzione della questione tibetana.
Presidente di International Campaign for Tibet dal 1991 al 1999, Lodi Gyari ne fu membro del direttivo fino al 2014. In qualità di direttore esecutivo si adoperò con successo affinché il Congresso degli Stati Uniti aiutasse economicamente i tibetani sia all’interno del Tibet sia in esilio e fosse a fianco del Tibet e del Dalai Lama nel sostenere i negoziati con Pechino. Gli anni ’80 e ’90 lo videro battersi anche all’interno delle Nazioni Unite. Nell’agosto 1991, la Risoluzione ONU sul Tibet segnò la fine di 25 anni di silenzio sulla drammatica situazione tibetana.
In virtù della sua esperienza, della sua fede nell’Approccio della Via di Mezzo e del suo incrollabile desiderio di aiutare i compatrioti, il Dalai Lama lo nominò capo della delegazione incaricata di dialogare con gli esponenti della Repubblica Popolare. A partire dal 2002 e fino a 2009, Lodi Gyari incontrò per nove volte i rappresentanti di Pechino nel tentativo purtroppo infruttuoso di aprire un negoziato che consentisse ai tibetani di godere di una genuina autonomia. Di fronte alla mancanza di qualsiasi apertura e con l’acuirsi della repressione all’interno del Tibet, nel 2012 Lodi Gyari rassegnò le sue dimissioni pur continuando a far parte dello speciale gruppo di lavoro, la “Tibetan Task Force” sul dialogo con la Cina. In numerose occasioni fu invitato a portare la propria testimonianza sulla questione del Tibet e la sua eredità spirituale e culturale davanti al Congresso americano, al Parlamento Europeo e ai parlamenti e istituzioni governative di diversi stati.
Nel ricordarlo, Lobsang Sangay, presidente dell’Amministrazione Centrale Tibetana, ha detto: “Oggi diciamo addio a un vero patriota tibetano. Lodi Gyari ha dedicato tutta la sua vita al servizio del Tibet e del popolo tibetano. E’ stato un pioniere e ci lascia in eredità un imperituro esempio di dedizione al pubblico servizio. Gli saremo eternamente grati per il suo grande lavoro”.
Fonti: International Campaign for Tibet – Central Tibetan Administration – Phayul