11 marzo 2019. In tutto il mondo migliaia di tibetani hanno ricordato il 60° anniversario dell’insurrezione di Lhasa. A Bruxelles e a Dharamsala l’Associazione Italia-Tibet si è unita al mondo della diaspora nella commemorazione di quel drammatico giorno.A Bruxelles, all’insegna di “Europe stands with Tibet”, quindici comunità tibetane d’Europa in collaborazione con International Campaign for Tibet e la Swiss-Tibetan Friendship Association hanno dato vita a una partecipata marcia di solidarietà alla quale hanno preso parte aderenti ai gruppi di sostegno al Tibet di numerosi stati europei. Cristina Romieri, membro del Consiglio, ha rappresentato l’Associazione Italia-Tibet marciando assieme agli amici della Comunità Tibetana in Italia.
A Dharamsala, sede del Governo Tibetano in Esilio, la celebrazione ufficiale si è tenuta nello spazio antistante il tempio principale. Nel suo discorso, il presidente Lobsang Sangay ha affermato che, a sessant’anni dall’insurrezione di Lhasa, lo spirito dei tibetani non è cambiato e le nuove generazioni continueranno a battersi a difesa della loro cultura fino a quando la questione del Tibet sarà risolta. Ospiti d’onore l’ex presidente del Botswana Ian Khama e rappresentanze parlamentari provenienti da oltre dieci paesi tra i quali la Germania, il Canada, Taiwan e Sud Africa. Per l’Italia erano presenti Matteo Bianchi (Lega) e Antonella Incerti (PD), per la prima volta a Dharamsala assieme al presidente dell’Associazione Italia-Tibet Claudio Cardelli. I parlamentari sono poi stati ricevuti dal Dalai Lama presso la sua residenza privata.
Come ogni anno, al termine della celebrazione ufficiale i tibetani, monaci e laici, assieme ai loro sostenitori hanno percorso i pochi chilometri che separano “la piccola Lhasa” dalla cittadina di Dharamsala tra lo sventolio di mille bandiere e al grido di “Lunga vita al Dalai Lama” e “Il Tibet appartiene ai tibetani”. Per non dimenticare e perché il Tibet viva.