La visita del gruppo nepalese è durata sei giorni ed è iniziata da Lhasa, la capitale del Tibet. Arrivato a Pechino il 28 dicembre, Nepal ha incontrato Wen Jiabao. I due hanno firmato un accordo per lo scambio di studenti fra le due nazioni e diversi contratti di cooperazione economica. In un incontro separato, il ministro nepalese degli Esteri Sujata Koirala e la sua controparte cinese Yang Jiechi hanno siglato due diversi memorandum di intesa commerciale del valore di 1,5 miliardi di rupie.
Nel corso degli ultimi sei mesi, la Cina ha raddoppiato il proprio sostegno economico al Nepal. Secondo i nuovi accordi, Pechino si impegna a migliorare l’esportazione dei prodotti nepalesi nel proprio territorio, e incoraggia le ditte cinesi a partecipare ai progetti di costruzione di infrastrutture nella zona montuosa. Secondo Wen Jiabao, inoltre, “la Cina rispetta e sostiene il sistema sociale e quello di sviluppo scelto da Kathmandu, e farà il possibile per assicurarne la stabilità”.
La nuova posizione ufficiale del Nepal segna un duro colpo per la diaspora tibetana, che aveva trovato rifugio politico nel territorio governato da Kathmandu. L’esilio è iniziato nel 1959, quando il Dalai Lama fu costretto a scappare da Lhasa per trovare rifugio in India. Da allora, circa 20mila tibetani si sono stabiliti in Nepal, e proprio qui manifestano spesso contro la repressione cinese del Tibet. L’accordo politico fra i due Paesi mette un freno a tutto questo.