Proteste dei nepalesi contro l’occupazione di alcune parti del loro territorio da parte della Cina

Nepal protest15 novembre 2019. Il 12 novembre gruppi di dimostranti sono scesi in piazza in alcuni distretti nepalesi per protestare contro l’occupazione di porzioni del loro territorio da parte della Cina.

Un rapporto reso pubblico dal governo di Kathmandu ha reso noto la scorsa settimana che la Cina ha occupato trentasei ettari del territorio nepalese. Appresa la notizia, gruppi di dimostranti sono scesi in piazza nei distretti di Saptari, Bardiya e Kapilvastu al grido di “Cina ritirati” e “Restituisci al Nepal la terra occupata” e hanno dato alle fiamme il ritratto di Xi Jinping (nella foto).

Secondo i dati forniti dal dipartimento di analisi del governo nepalese, la Cina ha occupato circa sei ettari di terra nel distretto di Humla e quattro ettari nel distretto di Karnali accorpandoli all’area tibetana di Purang. Sei ettari di territorio nepalese attorno al fiume Sanjen e nell’area di Jambu Khola sono ora stati inclusi nella Contea di Kyirong, nel sud del Tibet, assieme a nove ettari del distretto di Sankhuwasabha a seguito dei lavori di ampliamento della rete stradale che Pechino sta attuando in Tibet. Le aree attorno a Kamukhola, al fiume Arun e al fiume Sumjung sono ora cadute in mano cinese. La Cina ha occupato altri dieci ettari di territorio nepalese nel distretto di Bhotekoshi e nell’area di Kharanekhola.

Sempre più legati a Pechino, il Partito Comunista nepalese e la sua leadership, incluso il primo ministro Sharma Oli, non hanno condannato l’occupazione che, secondo i dati forniti dal Ministero del rilevamento topografico, potrebbe estendersi anche per alcune centinaia di ettari. Contrari i partiti di opposizione e gli abitanti dei distretti interessati che hanno dato vita alle manifestazioni di protesta.

Fonti: Phayul – Tibet Sun