29 gennaio 2020. Le autorità della “Regione Autonoma Tibetana” hanno reso noto che finora, all’interno del territorio, non vi sono casi sospetti o accertati di contagio da Coronavirus.
Sono tuttavia stati confermati oltre 100 casi di Coronavirus nelle province occidentali e nord occidentali tibetane: Radio Free Asia riferisce quanto divulgato dal sito China Tibet Broadcasting che il 27 gennaio ha dichiarato positive all’infezione 90 persone nel Sichuan, 26 nello Yunnan, 19 nel Gansu e 6 nel Qinghai. Non è stata specificata l’appartenenza etnica (tibetana o han) degli ammalati.
A Lhasa e in tutta la “Regione Autonoma Tibetana” sono state adottate le misure di emergenza di secondo livello per evitare la diffusione del contagio. Nella capitale tibetana sono stati chiusi dal 27 gennaio tutti i luoghi di attrazione turistica: il tempio del Jokhang, il Palazzo del Potala e il Norbulingka, la residenza estiva del Dalai Lama. Chiusi nella TAR anche i monasteri di Tashilumpo e Sakya. Nel Tibet orientale sono stati chiusi al turismo i monasteri di Kumbum, Rebgong Riwo, Taktsang Lhamo Kirti e Jakhyung. Le autorità di Lhasa hanno anche ordinato la chiusura dei cinema, dei ritrovi e degli internet café. Tutti gli alberghi e le pensioni, ad eccezione delle strutture ricettive definite “di emergenza” sono state chiuse a partire dalla giornata odierna, 29 gennaio.
Nonostante siano stati sospesi dal 22 gennaio tutti i voli in partenza da Wuhan, la città cinese dalla quale si è diffuso il contagio, per il resto della Cina, gli aerei continuano ad atterrare regolarmente all’aeroporto di Gonggar di Lhasa. Il People Daily, organo del Partito Comunista, ha reso noto che i passeggeri, a loro spese, sono trattenuti sotto osservazione per 14 giorni negli hotel designati dalle autorità, pronti ad essere ricoverati negli ospedali di Lhasa nel caso fosse accertata la presenza dei sintomi del Coronavirus. Un abitante di Lhasa ha riferito a Radio Free Asia che le strade della città, i ristoranti e i bar sono vuoti.
Ultim’ora
L’agenzia ANSA riferisce che in data odierna a Lhasa è stato riscontrato il primo caso sospetto di polmonite da Coronavirus. Il paziente, Zhang, 34 anni, proviene dalla città di Suizhou, nella provincia centrale di Hubei. Il 24 gennaio è arrivato a Lhasa in treno dopo essere partito da Wuhan, capoluogo dello Hubei, ed è stato ricoverato in ospedale il 25 gennaio. le sue condizioni sono stabili e le persone entrate in stretto contratto con lui sono state messe sotto osservazione medica.
Fonti: Radio Free Asia – Tibetan Review – Ansa