1 luglio 2020. L polizia di Hong Kong ha effettuato oggi il primo arresto dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza nazionale.
Un uomo con una bandiera pro-indipendenza è stato fermato dagli agenti locali durante una manifestazione, alla quale hanno preso parte una trentina di persone, organizzata per celebrare i 23 anni dalla fine del colonialismo britannico. Lo hanno riferito alcuni funzionari locali, citati dalla Bbc, i quali hanno scritto che gruppi di persone si sono radunati in varie località di Causeway Bay disturbando l’ordine pubblico e che gli ufficiali li hanno avvertiti di andarsene, ma molti si sono rifiutati di farlo. Gli agenti hanno utilizzato lo spray al peperoncino per disperdere la folla. La polizia ha usato per la prima volta anche la nuova bandiera viola che vale come monito ai manifestanti che utilizzano bandiere o striscioni illegali o che scandiscono cori e slogan che esprimono propositi di secessione o sovversione.
La polizia di Hong Kong ha dichiarato che l’uomo arrestato portava una bandiera per “l’indipendenza di Hong Kong” mentre i manifestanti pronunciavano alcuni slogan che potevano costituire un grave crimine ai sensi della nuova legislazione. “Un uomo è stato arrestato per il possesso di una bandiera per l’indipendenza di Hong Kong, nella Baia di Causeway, in violazione della legge sulla sicurezza nazionale. Questo è il primo arresto fatto da quando la legge è entrata in vigore”, ha confermato la polizia in un tweet.
Ogni anno, in occasione dell’anniversario della fine del colonialismo britannico, gli attivisti di Hong Kong organizzano una manifestazione a cui partecipano decine o centinaia di migliaia di persone. Ma quest’anno, per la prima volta dopo la restituzione della città alla Cina, le autorità avevano vietato la marcia, citando un divieto di assembramento di oltre 50 persone a causa della pandemia di coronavirus. Ieri, 30 giugno, era stato annunciato che tra i tremila ed i cinquemila agenti sarebbero stati dispiegati a Hong Kong in vista di potenziali disordini per le proteste pianificate in occasione del ventitreesimo anniversario del ritorno di Hong Kong sotto sovranità cinese. Il Fronte civile per i diritti umani – il gruppo che ha organizzato le più ampie marce di protesta nel corso degli ultimi anni – aveva annunciato che avrebbe sfilato in corteo anche in assenza di autorizzazione. “Marciamo ogni anno e continueremo a farlo”, ha detto all’agenzia Reuters l’attivista per la democrazia Leung Kwok.
Fonti: lastampa.it – adnkrons – askanews