27 aprile 2021. Per celebrare il 70° anniversario dell’occupazione del Tibet Pechino apre al turismo sette “itinerari rossi” di alto significato “storico e rivoluzionario”.
Ne ha dato notizia il 25 aprile l’agenzia di stato cinese Xinhua. Il lancio degli “itinerari turistici rossi” rientra nel novero delle iniziative con cui Pechino intende celebrare il 70° anniversario della “pacifica liberazione” del Tibet. I nuovi percorsi si snoderanno attraverso sette località di interesse storico e “rivoluzionario” e circuiti rurali che garantiranno ai visitatori esperienze turistiche di “alta qualità” fornendo loro l’opportunità di apprezzare le peculiari risorse culturali e naturali della regione. Il primo di questi itinerari sarà aperto al pubblico il prossimo 19 maggio, data dell’annuale “Giornata del Turismo Cinese”. Nel suo rapporto Xinhua ha riferito che nel corso dell’ultimo Piano Quinquennale (2016 – 2020), questi itinerari hanno attratto oltre 157 milioni di turisti con un introito di quasi 212.6 miliardi di Yuan, pari a 32.7 miliardi di dollari USA (nella foto: Lhasa, un monumento alla “memoria”).
Il 23 aprile la Cina ha reso noto che il governo della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana ha messo in rete un “tesoro” di antichissimi libri a beneficio degli amanti della cultura tibetana di tutto il mondo. Importante tuttavia ricordare che la maggior parte degli antichi testi tibetani e altri reperti culturali di inestimabile valore sono andati distrutti durante l’invasione e la successiva occupazione cinese del Tibet, a partire dal 1949, e soprattutto durante il decennio della Rivoluzione Culturale (1966 – 1977). Quanto rimane, scrive Tibetan Review, è solo la punta dell’iceberg.
Fonte: Tibetan Review