26 maggio 2022
Uzra Zeya, coordinatrice speciale USA per le problematiche relative al Tibet, si è recata in visita a Dharamsala e in Nepal.
I giorni 18 e 19 maggio, a Dharamsala, Uzra Zeya ha incontrato il presidente del Parlamento tibetano in esilio, Penpa Tsering, e i membri del Kashag. Ha inoltre visitato il Tibetan Institute of Performing Arts (TIPA), il museo del Tibet e si è intrattenuta con alcuni rappresentanti della società civile. Momento culminante della visita l’udienza con il Dalai Lama, il 19 maggio, nella sua residenza di McLeod Ganj. Sua Santità si è detto felice dell’incontro con la coordinatrice speciale e ha ricordato i principali impegni ai quali ha dedicato la sua vita: la promozione dei valori universali, dell’armonia religiosa, la promozione della cultura e dell’ambiente tibetano e la rinascita dell’antica saggezza indiana. Ha inoltre affermato che, nonostante i ripetuti sforzi, la Repubblica Popolare cinese non è riuscita a piegare il popolo tibetano e a cambiare il suo modo di pensare. Al contrario, il cambiamento sta rapidamente avvenendo nella mente del popolo cinese. Uzra Zeya ha portato al Dalai Lama i saluti del presidente e del popolo degli Stati Uniti e si è fatta portavoce della gratitudine del mondo per il messaggio di pace di cui il leader religioso tibetano è vivente espressione. Ha inoltre riaffermato il suo incondizionato sostegno alla causa del Tibet.
Il giorno stesso la Cina ha criticato la visita a Dharamsala della coordinatrice speciale e ha accusato il governo statunitense di collusione con i “separatisti” tibetani. “Il Tibet è parte della Cina e le questioni religiose sono di sua competenza”, ha affermato Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese. “Gli Stati Uniti non dovrebbero sostenere le attività anticinesi della cricca del Dalai Lama, la Cina continuerà a difendere la sua sovranità, la sua sicurezza e i propri interessi. Il cosiddetto “governo tibetano in esilio” è soltanto un gruppo politico separatista e il Dalai Lama è un politico in esilio sotto le spoglie di un religioso, impegnato in attività separatiste miranti a dividere il Tibet dalla Cina”.
Dal 20 al 22 Maggio Uzra Zeya ha incontrato a Kathmandu i rifugiati tibetani in Nepal e alcuni esponenti governativi. Nel corso degli incontri è stato affrontato il problema dello status dei profughi ai quali, in seguito alle pressioni cinesi, dal 1995 è stato sospeso il rilascio dei documenti attestanti la loro condizione di rifugiati.
Fonti: Phayul – tibet.net – Radio Free Asia