9 novembre 2022
Tibet Watch ha dato notizia della morte di Geshe Tenzin Pelsang deceduto a causa delle torture subite in carcere.
Il religioso aveva scontato sei anni di prigione, dal 2012 al 2018, con l’accusa di essere stato alla guida delle proteste scoppiate nella Contea di Drago. Nel gennaio 2012 i tibetani si erano riversati in massa nelle strade della Contea di Drago, nella provincia del Sichuan, regione orientale del Kham, invocando la libertà dall’occupazione cinese e il ritorno del Dalai Lama. La polizia sparò sulla folla lasciando a terra diversi morti e feriti. Numerosi gli arrestati tra i quali tre monaci appartenenti al locale monastero, tutti condannati a sei anni di detenzione. Nel gennaio del corrente anno, Tibet Watch aveva reso noto che a causa delle torture cui erano stati sottoposti in carcere, incluse brutali percosse, lavoro forzato e mancanza di cibo, le condizioni di salute dei tre religiosi si erano fatte estremamente critiche e la loro salute si andava progressivamente deteriorando.
Uno di loro, Geshe Tenzin Pelsang, è deceduto i giorni scorsi. Riferisce una fonte all’interno del Tibet che, fin dal momento della sua liberazione nel 2018, il monaco era incapace di reggersi in piedi a causa delle percosse e delle violenze subite. Sembra che, anche dopo aver scontato la pena, le autorità cinesi gli abbiano negato l’accesso alle necessarie cure mediche. Gli era altresì negato di visitare il suo monastero e doveva sottostare a quanto la polizia gli ordinava quotidianamente di fare o non fare acuendo di conseguenza i suoi problemi fisici e mentali. Nato nel 1965 a Norpa, un villaggio nella Contea di Drago, Tenzin Pelsang aveva conseguito nel 1986 il titolo di Geshe presso il monastero di Drepung Loseling in Sud India ed era quindi tornato in Tibet. Arrestato due mesi dopo le proteste del 2012 con l’accusa di esserne stato il principale fomentatore, fu tenuto in isolamento per due mesi e successivamente trasferito nel carcere di Chendu.
Dal sito di informazione Phayul si apprende che da oltre un anno non si hanno notizie di Gigme Gyatso, un monaco arrestato nel maggio 2021 perché accusato di aver distribuito dei libri di poesia ai suoi confratelli presso l’Università Buddista di Tsongon. Gigme Gyatso, 36 anni, originario della Prefettura Autonoma di Malho, è conosciuto con il nome d’arte “Nublung” ed è noto per aver vinto un concorso di poesia organizzato dalla prefettura di Lhoka al quale avevano preso parte poeti provenienti da tutte le regioni del Tibet.
Fonti: Phayul – Tibet.net