29 novembre 2022.
Le autorità cinesi hanno inflitto due anni di carcere a un tibetano accusato di aver fatto trapelare all’estero notizie “politicamente sensibili”.
Riferisce il sito di informazione tibetano Tibet Post International che le autorità cinesi della Contea di Karze hanno condannato a due anni di carcere ThupSam, un tibetano di 28 anni, con l’accusa di avere diffuso fuori dal Tibet “segreti di stato”, di avere tentato di “dividere la nazione” e di avere “messo a rischio la sicurezza dello stato”. ThupSam (nella foto) era stato arrestato il 3 maggio 2022 in un ristorante della Contea perché ritenuto colpevole di avere di avere fatto pervenire in Europa e in India informazioni sul Tibet tramite l’applicazione cinese Wechat. Il 21 novembre, dopo sei mesi di detenzione durante i quali il giovane è stato picchiato e torturato, la Corte del Popolo di Karze ha convocato il fratello e la moglie dell’arrestato e ha loro comunicato la notizia della sua condanna a due anni di detenzione.
Imposizione del divieto di pascolo ai pastori della Contea di SangChu
Con un’ordinanza del 16 novembre 2022 le autorità cinesi della Contea di SangChu hanno imposto ai pastori tibetani, a partire dal novembre 2022 fino al 31 dicembre 2025, il divieto di pascolare le loro greggi nell’area tradizionalmente loro riservata. La proibizione è stata motivata dall’intento di “implementare il pensiero di Xi Jinping e lo spirito del 20° Congresso del Partito” in materia di ecologia, di “rispettare e proteggere la natura” e di “favorire un’economia verde”. Le autorità hanno reso noto che chi violerà il divieto sarà “sarà severamente punito a norma di legge”. Commentando la notizia, una fonte tibetana in India ha affermato che in realtà la Cina, in nome della protezione dell’ambiente, sta rendendo sempre più difficile la vita dei pastori nomadi e tenta di trasformare lo stile di vita tibetano in uno stile di vita cinese.
Fonte: The Tibet Post International