27 giugno 2023.
Un gruppo di parlamentari canadesi ha chiesto speciali provvedimenti contro i funzionari cinesi responsabili dell’implementazione delle scuole residenziali in Tibet.
In un rapporto sulla “Situazione dei Diritti Umani dei tibetani e sulle Scuole Residenziali Cinesi” reso pubblico il 23 giugno, membri del Sottocomitato Parlamentare sui Diritti Umani a livello internazionale e del Comitato per gli Affari Esteri e lo Sviluppo Internazionale chiedono al governo canadese di utilizzare quanto previsto nell’Atto sulle Misure Economiche Speciali per sanzionare i funzionari cinesi colpevoli di dare corso al sistema obbligatorio delle “scuole residenziali”, sistema che separa la maggioranza dei bambini tibetani in età scolare dalle loro famiglie con lo scopo di cancellarne la lingua e la cultura favorendone la completa sinizzazione. Circa un milione di bambini tibetani sono stati allontanati dalle rispettive famiglie e costretti a seguire i corsi di studio nella lingua mandarina cinese così perdendo la loro capacità di comunicare con genitori e nonni e di conoscere le tradizioni e la storia del paese. Nel rapporto si chiede al Canada di portare il caso delle scuole residenziali e delle altre violazioni dei diritti delle minoranze all’attenzione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite e di tutti gli altri consessi internazionali. Simili raccomandazioni sono state espresse da parlamentari della Repubblica Ceca, della Germania e degli Stati Uniti. (Nella foto: tibetani a Dharamsala protestano contro le scuole residenziali)
La pubblicazione del rapporto è stata preceduta da due incontri dei membri del Sottocomitato con Lhadon Thetong e Tenzin Dorjee esponenti di Tibet Action Institute, Sophie Richardson, direttrice di Human Rights Watch – Cina e il Dottor Gyal Lo, attivista tibetano, sociologo, testimone oculare ed esperto nel campo delle politiche scolastiche ed educative attuate in Tibet dal governo cinese. Gyal Lo ha reso noto che il sistema delle scuole residenziali è operativo in Tibet dal 1979 ma si è espanso soprattutto sotto la presidenza di Xi Jinping fino ad includere anche i piccoli in età prescolare. Ha affermato che attualmente i bambini di età compresa tra i 4 e 6 anni costretti a frequentare una delle oltre 50 scuole residenziali sono 100.000. Quelli di età compresa tra i 6 e i 18 anni sono 800.000, pari al 78% degli studenti.
Fonte: Tibetan Review